Tra una manciata di settimane dovrebbe partire ufficialmente l’erogazione del Reddito di Cittadinanza, come previsto nella manovra approvata in legge di bilancio.
Nei giorni scorsi il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, che è sempre stato il primo promotore della manovra, ha presentato la carta di Poste Italiane su cui verrà accreditato il denaro e ha spiegato i requisiti da possedere per poterne beneficiare.
Il leader 5Stelle ha soprattutto spiegato come, per chi percepisce il reddito, ci sarà l’obbligo di accettare una delle tre proposte di lavoro che verranno fatte, pena la perdita del beneficio.
Ma in queste ore arriva una precisazione: i beneficiari saranno obbligati ad accettare un lavoro solo se lo stipendio supera gli 858 euro al mese. La novità è tra le poche modifiche «pesanti» al decretone approvate in commissione al Senato.
Nel testo si precisa che l’offerta è congrua se la retribuzione è “superiore di almeno il 10 per cento del beneficio massimo fruibile da un solo individuo, inclusivo della componente a integrazione del reddito dei nuclei residenti in abitazioni in locazione”.
Il beneficio massimo per un singolo è di 780 euro, 500 a integrazione del reddito e 280 per l’affitto.
La norma inoltre recepisce le obiezioni del Garante della privacy: lo stato quindi potrà monitorare “i soli importi complessivamente spesi e prelevati” dalla Carta per il reddito di cittadinanza.