Un grandissimo attore, uno degli uomini più affascinanti e desiderati al mondo, a cui l’età non ha fatto che conferire un’aurea di mistero che tanto piace alle donne, ma soprattutto un uomo dal grande cuore che, quando può, mette la sua arte a servizio anche dei più deboli.
Lui è Richard Gere, l’attore più pagato di Hollywood, e nella sua ultima pellicola, “Gli Invisibili”, ha interpretato un homeless, un senzatetto, un invisibile appunto, in cerca di un riscatto dalla vita.
Il film è stato presentato nelle scorse ore anche i Italia, alla comunità di Sant’Egidio, che tutto il mondo conosce, e Richard Gere ha fatto visita anche all’importante comunità romana di Emmaus, punto di riferimento per tutti coloro che si ritrovano a dover subire le stesse difficoltà di vita di cui parla il film.
«Fratelli e sorelle», dice Richard Gere ai senzatetto, «è travolgente vedere le vostre belle facce, mi riempie il cuore». «Non sarà un incontro formale», aggiunge il moderatore.
“Quando ho iniziato a girare per strada ho iniziato ad avere la percezione di come ci si può sentire a essere invisibile, ad aver perso tutto, ogni collegamento con la società, la famiglia. Ho capito chi siamo come esseri umani, la differenza tra essere integrati nella società ed essere dall’altra parte è davvero piccolissima, e questa esperienza mi ha fatto capire la vulnerabilità di tutti noi che ci potremmo ritrovare in breve tempo per strada, diventare invisibili”, racconta circa la sua preparazione al ruolo.
«È molto facile, oggi, diventare invisibili. L’essere umano è qualcosa di molto fragile e tutti noi possiamo rapidamente passare da una condizione all’altra, ritrovandoci, all’improvviso, senza amici, senza casa, senza lavoro», afferma la star, da sempre vicina ai più deboli.
