Ron racconta la sua partecipazione al Festival di Sanremo

VEB

I big in gara, durante l’edizione del Festival di Sanremo 2017 che partirà a breve, sono più agguerriti che mai, e tutti sono pronti a veder trionfare la propria canzone alla kermesse canora, ma tra questi spicca Ron, anche per il messaggio particolare e profonda che il suo brano veicola.

“Ci vuole sempre una motivazione per andare a Sanremo: o hai una bellissima canzone (e ogni tanto ce lo dimentichiamo che si chiama Festival della Canzone italiana e non dei Cantanti italiani) oppure hai una forte motivazione”, chiarisce subito il cantautore, che si presenta per la settima volta sul palco dell’Ariston, 47 anni dopo la prima nel 1970.

Ron non ha dubbi e ritiene la sua “Ottava meraviglia” in grado di conquistare pubblico e critica al prossimo Festival di Sanremo.

“Sono molto tranquillo. La canzone è semplice ma non banale e ha le carte in regola per vincere. Per arrivare fino in fondo. D’altronde, quando nel ’96 ho vinto con Tosca non se l’aspettava nessuno”, chiarisce.

La canzone sarà contenuta nell’edizione speciale del doppio disco “La forza di dire sì”, che uscirà venerdì 10 febbraio.

Ricordiamo che “La forza di dire sì” è un doppio album, che era già uscito qualche mese fa ma senza le due canzoni inedite. Quell’albume era nato dall’esigenza di sostenere l’AISLA, l’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica e questa nuova edizione del progetto vuole rimarcare quell’impegno.

“E’ un progetto che ho fortemente voluto per raccogliere fondi a favore della ricerca contro la Sla – ha spiegato Ron -. Già 12 anni fa avevo pubblicato il disco ‘Ma quando dici amore’ a favore dell’associazione AISLA, con 14 artisti. Ma stavolta ho fatto le cose ancora più in grande. Non mi vergogno di dire che non ha venduto molto, ma sento di avere una responsabilità enorme nei confronti dei malati di SLA, una malattia cattivissima contro la quale loro ce la mettono tutta, anche con la fede che ha ruolo importantissimo. Non credo nell’eutanasia prima dei tempi e nemmeno nelle cliniche in Svizzera come soluzione. E non sosterrei una proposta di legge in questo senso. Abbiamo i mezzi per accompagnare tutti malati in modo dignitoso nel loro percorso di fine vita”.

Nella serata delle cover interpreterà invece con Annalisa “Insieme a te non ci sto più”, il brano con la firma di Paolo Conte portato al successo nel 1968 da Caterina Caselli.

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