Schizofrenia, può influire la carenza di Vitamina D?

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Termine spesso usato impropriamente anche come impropero, la parola “schizofrenia” deriva dal greco e significa “mente separata”, intendendo una separazione dalla realtà.

Questa patologia è caratterizzata dalla presenza di una forma dissociativa di alterazione del pensiero, con la rottura delle capacità funzionali di percezione della realtà ed elaborazione delle informazioni esterne.

Tale situazione determina l’isolamento progressivo della persona e un disadattamento tale da rendere difficoltose le normali attività di vita quotidiana.

Ma quali sono le cause? Le teorie sulle possibili origini della schizofrenia sono molte, e la componente genetica è sicuramente il fattore più accreditato: nei familiari di soggetti schizofrenici il rischio di manifestare la malattia è dieci volte superiore rispetto alla popolazione normale.

Ma secondo una recente ricerca un ruolo chiave lo giocherebbe anche la Vitamina D: i neonati con carenza di vitamina D presentano infatti un aumento del rischio di schizofrenia durante il corso della vita.

A dirlo un nuovo studio condotto dai ricercatori dell’Università del Queensland, in Australia, e dell’Università di Aarhus, in Danimarca, che ha dimostrato che la carenza di vitamina D neonatale potrebbe rappresentare circa l’8% di tutti i casi di schizofrenia in Danimarca.

Il team di studiosi guidato dal professor John McGrath si è occupato di analizzare i livelli di vitamina D presenti negli esami ematici dei neonati.

Quelli che mostravano una mancanza di vitamina D alla nascita, avevano poi sviluppato la schizofrenia. Inoltre i casi sarebbero più frequenti nel periodo invernale, quando cioè la mancanza di luce solare abbassa i livelli della vitamina.

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