L’allarme che l’Organizzazione mondiale della sanità lancia periodicamente continua a cadere nel vuoto: la maggior parte delle persone continua ad abusare degli antibiotici, usandoli anche quando questi non servono, immunizzando alla lunga il proprio corpo e portando alla nascita di nuovi super batteri, che gli antibiotici in commercio non sono capaci più di debellare.
In Italia il problema è particolarmente sentito, avendo il nostro paese la maglia nera tra i paesi europei proprio per l’abuso ingiustificato di questa tipologia di farmaci, e la paura sale dinanzi alla notizia arrivata proprio in queste ore dalla Cina.
In uno studio pubblicato su Lancet Infectious Diseases un gruppo di ricercatori guidato da Hua Liu della South China Agricultural University ha infatti identificato un gene,mcr-1, in gradi di rendere i batteri resistenti ad una intera classe di farmaci, le polimixine.
Gli studi hanno dimostrato che questa forma di resistenza è presente nel 15 per cento dei campioni di carne cruda testati e in 16 pazienti, inoltre questa forma di resistenza si sarebbe diffusa in una vasta gamma di ceppi e specie batteriche, tra cui E. coli, Klebsiella pneumoniae e Pseudomonas aeruginosa.
Per i ricercatori il pericolo è reale: se i microrganismi patogeni diventano completamente resistenti al trattamento – un fenomeno noto fra gli scienziati come «apocalisse antibiotica» – potrebbero far tornare indietro la medicina fino ai tempi del Medioevo.