Smart working, in Italia aumenta il lavoro flessibile

VEB

Lo smart working, lavoro flessibile, aumenta anche in Italia.

Questo lavoro intelligente darà la possibilità alle persone di conciliare meglio le esigenze del lavoro con quelle familiari.

Con questo tipo di impiego, le aziende potranno fruire di consistenti benefici fiscali e contributivi.

Le stesse aziende potranno risparmiare in maniera considerevole anche sui posti fissi.

Non si tratta di lavori che riguardano le partite Iva. Si tratta sostanzialmente di lavorare da casa.

A questo proposito le statistiche dicono che chi lavora da casa è mediamente più produttivo del 35-40% rispetto a chi sta nei luoghi di lavoro classici, in ufficio o altrove.

Il prestigioso osservatorio della School of management del Politecnico di Milano, ha condotto una ricerca in base alla quale nell’anno in corso circa il 17% delle aziende hanno fatto ricorso allo smart working.

Nel 2014 la percentuale era solo dell’8%. Il dato, dunque, è più che raddoppiato.

Le aziende hanno sostanzialmente operato secondo alcuni filoni e linee importanti, come iniziative per la flessibilità degli orari di lavoro, spazi particolari in cui operare e alternativi rispetto a quelli classici; e infine un’adeguata dotazione tecnologica.

Stiamo parlando ovviamente di computer, stampanti, fax, cellulari e quant’altro di utile o indispensabile serva in questi casi.

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