Stress, l’aumento della temperatura contribuisce notevolmente

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Anche se forse è la parola che, da giovani ma soprattutto da adulti, pronunciamo più spesso, è un termine introdotto da “poco” nel nostro vocabolario.

“Stress” è un termine ingegneristico, preso a prestito dalla metallurgia, che sta ad indicare il punto di cedimento di un metallo sottoposto a pressione. Il primo ad introdurre questo termine nell’ambito della medicina fu un fisiologo di nome Walter Cannon. Il vocabolo si diffuse poi in Italia per merito del fisiologo Hans Selye, verso la metà degli anni ’50

Lo stress è una sindrome generale di adattamento (SGA) atta a ristabilire un nuovo equilibrio interno (omeostasi) in seguito a fattori di stress (stressors). Le alterazioni dell’equilibrio interno possono avvenire a livello endocrino, umorale, organico, biologico.

In base alla durata dell’evento stressante è possibile distinguere due categorie di stress: se lo stimolo si verifica una volta sola e ha una durata limitata si parla di ‘stress acuto’, se invece la fonte di stress permane nel tempo si utilizza l’espressione ‘stress cronico’.

Lo stress cronico propriamente detto dura a lungo, investe diverse sfere di vita e costituisce un ostacolo al perseguimento degli obiettivi personali.

In più, alcune persone riescono ad affrontare lo stress più efficacemente di altri, quindi è molto importante conoscere i propri limiti per evitare gli effetti sulla salute più gravi e pericolosi.

Molti dei grandi eventi della vita possono risultare stressanti, sia eventi piacevoli come il matrimonio, la nascita di un figlio o un nuovo lavoro, sia quelli spiacevoli come la morte di una persona cara, una separazione o il pensionamento.

Accanto a questi eventi possiamo identificare come fonti frequenti di stress alcuni fattori fisici come l’abuso di alcol o il fumo, ma anche serie limitazioni nei movimenti. Esistono inoltre fattori ambientali che ci espongono al rischio di stress, pensiamo ad esempio alla mancanza di un’abitazione, agli ambienti molto rumorosi, a livelli di inquinamento elevati.

E, giusto in questo periodo di forti sbalzi termici, è buona cosa sapere che a quanto pare influisce anche il caldo: nello specifico, arriva il caldo e schizza anche lo stress.

A dirlo sono i ricercatori polacchi dell’Università di Scienze Mediche di Poznan, che in un nuovo studio hanno dimostrato che nei mesi estivi ci sarebbero livelli più alti nel sangue di ormoni dello stress.

Il responsabile principale è il cortisolo presente nell’organismo umano che aumenta con l’arrivo del caldo portando dunque più stress e nervosismo rispetto a tutti gli altri periodi dell’anno.

I ricercatori hanno preso in esame delle studentesse di medicina a cui hanno prelevato dei campioni di saliva ogni 2 ore per tutto il giorno. Questi prelievi sono avvenuti sia d’estate che d’inverno e le pazienti hanno anche risposto a delle domande sulle loro abitudini quotidiane come lo stile di vita, il livello di sonno e le abitudini alimentari. Dai risultati è emerso appunto che il cortisolo è presente in maniera maggiore all’interno del corpo solo in estate, mentre la percentuale di infiammazione è rimasta invariata nel corso di tutto l’anno.

Ricordiamo che il cortisolo è un ormone prodotto dal surrene e trasportato dal sangue. Si tratta cioè di un ormone prodotto dalle cellule della fascicolata del surrene in risposta all’ormone ipofisario ACTH, che è dunque il precursore del cortisolo. La sua produzione aumenta se si è sottoposti a uno stress psico-fisico e non solo: i livelli di cortisolo variano infatti, come dimostrato, anche in base alle stagioni.

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