Trapianto autologo di staminali per combattere la sclerosi multipla

VEB

La ricerca era finalizzata a trovare una nuova cura contro il cancro, ed invece si è rivelata essere, almeno stando ai primissimi test, incredibilmente utile nella cura della sclerosi multipla, malattia neurodegenerativa che ricordiamo, al momento, essere priva di una cura definitiva.

Si stima che nel mondo ci siano tra i 2,5 e i 3 milioni di persone con sclerosi multipla, circa 60mila vivono in Italia. È una malattia cronica invalidante, che può portare a intorpidimento degli arti e nei casi più gravi a paralisi e perdita della vista. La malattia varia molto da persona a persona, diagnosticarla non è sempre facile e le sue cause non sono note con certezza.

La nuova cura in questione è un trapianto autologo di cellule staminali del sangue: i medici di Sheffield – che seguono la sperimentazione in corso in Gb – spiegano alla Bbc che i malati stanno mostrando importanti miglioramenti dopo aver ricevuto questa terapia, di solito utilizzata contro il cancro.

Nello specifico, una ventina di pazienti hanno ricevuto trapianti di midollo osseo utilizzando le proprie cellule staminali. I medici sostengono che dopo l’intervento, alcuni malati gravi, ormai paralizzati, sono riusciti a camminare. “Scoprire un trattamento che può potenzialmente ribaltare uno stato di disabilità grave è una conquista”, spiega il professor Basil Sharrack, del Royal Hallamshire Hospital.

I risultati definitivi della ricerca non sono ancora disponibili, ma il programma Panorama di BBC ha avuto la possibilità di intervistare medici e pazienti, alcuni dei quali hanno recuperato la capacità di camminare. È ancora presto per dire se il trattamento potrà diventare una terapia a tutti gli effetti ed entro quanti anni.

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