A detta di un imprenditore francese, è stata l’app Uber a provocare il suo divorzio.
Internet provoca incontri, favorisce legami, anche matrimoni, ma può pure essere fatale per le relazioni di coppia.
In base a un presunto bug nella famosa applicazione Uber, un uomo francese è stato colto dalla moglie nella flagranza del reato di divagazione sessuale. Lei per questo ha poi chiesto e ottenuto il divorzio.
Per tutta risposta, l’uomo ha deciso di fare causa a Uber per avere un risarcimento addirittura da 45 milioni di dollari. Ma che cosa è successo?
Come può un’app attraverso la quale un’azienda fornisce un servizio di trasporto automobilistico privato mettendo in collegamento diretto passeggeri e autisti, provocare un divorzio?
In base a quello che riporta il famoso giornale francese Le Figaro, l’imprenditore della Costa Azzurra si è fatto prestare dalla moglie il cellulare per prenotare una vettura su Uber.
L’uomo pensava di essersi scollegato dall’applicazione, e invece il cellulare, nelle mani della moglie, ha registrato diligentemente, passo dopo passo, quel che faceva l’uomo.
La donna ha scoperto così la tresca e ha chiesto il divorzio.
L’imprenditore ha quindi deciso di chiedere un risarcimento gigantesco all’azienda americana per grave violazione della sua privacy, con annessi e connessi. Chi vincerà? Forse solo la moglie, in fin dei conti.