Vaccinazioni, le scuole interagiranno direttamente con le Asl

VEB

A inizio anno scolastico si è scatenato il panico tra tantissimi genitori, ed in particolare tra coloro che avevano scelto di non far vaccinare i propri figli.

Le famiglie con bambini che frequentano servizi educativi per l’infanzia o scuole dell’infanzia sono state costrette a presentare la documentazione richiesta entro l’11 settembre, comprovante la regolarità dei vaccini per i bambini iscritti.

Nello specifico, i genitori hanno dovuto fornire alla scuola idonea documentazione comprovante l’effettuazione delle vaccinazioni obbligatorie previste dalla legge in base all’età; idonea documentazione comprovante l’avvenuta immunizzazione a seguito di una malattia naturale; idonea documentazione sanitaria comprovante la sussistenza dei requisiti per l’omissione o il differimento delle vaccinazioni; copia della formale richiesta di vaccinazione alla ASL territorialmente competente (con riguardo alle vaccinazioni obbligatorie non ancora effettuate) secondo le modalità indicate dalla stessa ASL per la prenotazione.

Vaccinazioni le scuole interagiranno direttamente con le Asl

Vaccinazioni le scuole interagiranno direttamente con le Asl

Sono obbligatorie per legge dieci vaccinazioni. E sono: l’anti-poliomelitica, l’anti-difterica, l’anti-tetanica, l’anti-epatite B, l’anti-pertosse, l’anti-Haemophilus Influenzae tipo B, l’anti-morbillo, l’anti-rosolia, l’anti-parotite e anche l’anti-varicella.

In caso di violazione dell’obbligo vaccinale, ai genitori esercenti la responsabilità genitoriale e ai tutori, è comminata la sanzione amministrativa pecuniaria da 500,00 a 7.500,00 euro. Le sanzioni vengono irrogate dalle Aziende sanitarie. Le vaccinazioni possono essere omesse o differite solo in caso di accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate e attestate dal medico di medicina generale o dal pediatra di libera scelta.

Anche se ha pagato la multa, il bambino senza le vaccinazioni previste non potrà accedere ad asili nido e scuole d’infanzia. Potrà invece accedere alla scuola dell’obbligo.

Finora, per provare che una vaccinazione è stata fatta, poteva essere presentata una dichiarazione sostituiva. In caso di esonero, omissione o differimento delle vaccinazioni, potevano essere presentati uno o più documenti, rilasciati dalle autorità sanitarie competenti.

Ma in queste ore, dopo mesi di polemiche, è stata decisa una ulteriore semplificazione: dal prossimo anno scolastico sarà l’anagrafe vaccinale a ridurre tempi e disagi per le famiglie e a comunicare direttamente con le scuole. Gli istituti forniranno alle Asl gli elenchi degli iscritti e, successivamente le Asl comunicheranno alle scuole l’elenco degli alunni inadempienti.

La novità è stata introdotta con un emendamento al decreto fiscale collegato alla manovra, approvato in commissione Bilancio al Senato. Lo scopo è semplificare la vita delle famiglie, che quest’anno si sono trovate alle prese con la necessità di produrre la documentazione delle avvenute vaccinazioni o una autocertificazione che la sostituisse.

“Abbiamo messo a sistema una norma che, ora, può solo migliorare”, spiega a Il Messaggero Simona Malpezzi, responsabile scuola per il Pd. “La scuola stila gli elenchi e parla con le famiglie mentre la Asl verifica. Con la legge sull’obbligo, per cui siamo stati tanto criticati, abbiamo ottenuti buoni risultati”, aggiunge.

Allo stato attuale, però, non tutte le Regioni sono in grado di rispondere a questa procedura, passata al vaglio del Garante della Privacy. L’emendamento, infatti, lo prevede per «le sole regioni e province autonome presso le quali sono state già istituite anagrafi vaccinali».

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