Vaccini, discussione eterna tra rischio di autismo e quarantena

VEB

Negli ultimi mesi, in Italia, ci sono stati ben pochi temi così caldi e dibattuti come quello dei vaccini: dopo la legge Lorenzin che li ha resi obbligatori per l’accesso alla scuola materna e primaria, il fronte no vax è diventato estremamente combattivo, ed il nuovo governo sembra intenzionato ad un dietro front a breve.

Fin dal loro insediamento, Movimento 5 Stelle e Lega si sono infatti detti contrari all’obbligo, ed in queste settimane sono state diverse le proposte: solo nelle scorse ore si era parlato di obbligo flessibile. In soldoni, l’idea era di rendere necessari i vaccini solo laddove la soglia dei vaccinati fosse estremamente bassa, ricordando che la soglia per l’immunità di gregge, fissata dall’Oms, è del 95%.

Ma la proposta appena arrivata dai 5 Stelle romani è ancora più stupefacente: stop a ogni obbligo, analisi pre vaccinali e anche un periodo di “quarantena” di 4-6 settimane per i bambini vaccinati prima del rientro a scuola.

Ecco i punti principali della proposta di legge a prima firma dei consiglieri regionali 5 Stelle Davide Barillari e Roberta Lombardi che punta a ribaltare il decreto Lorenzin.

Fa discutere soprattutto l’articolo 11 “Rapporto con le scuole e certificazione”, che al comma 2 afferma che “la scuola garantisce che sia rispettato il periodo di quarantena di 4-6 settimane per il soggetto appena vaccinato con virus attenuato, al fine di evitare contagi indotti dalle stesse, secondo il principio di precauzione”.

Insomma, se la legge venisse approvata – difficile vista l’opposizione ferma degli altri partiti in Consiglio regionale – i bambini appena vaccinati non potrebbero andare a scuola prima di almeno 40 giorni, dovendo rimanere a casa per tutto il periodo.

Nessuna prescrizione, invece, per i bimbi non vaccinati: al comma 3 dello stesso articolo, si dice che “la scuola non entra nel merito della formazione delle classi in base alle certificazioni vaccinali dei soggetti, i quali vengono inseriti nelle stesse in base ad altri criteri non di tipo sanitario ma di tipo organizzativo, stabiliti dalla scuola stessa”.

La proposta fa discutere soprattutto per quanto riguarda le presunte fonti mediche: il consigliere regionale spiega infatti con un post su Facebook che “le fonti sono mediche e scientifiche” e che “basta leggere sui bugiardini dei farmaci per trovare esattamente questa dicitura”.

“Subito dopo la presentazione, la proposta di legge di riforma del sistema vaccinale verrà inserita nella piattaforma Rousseau”, ha spiegato ancora il consigliere Barillari sulla sua pagina Facebook, dove ha definito la proposta “un lungo lavoro partecipato, nel corso del quale professionisti del settore, associazioni e genitori hanno dato il proprio contributo”. Fra queste, il Moige, Codacons, Comilva, l’associazione Auret – sostenitrice della correlazione fra vaccini e autismo.

Ma nelle stesse ore, proprio riguardo la correlazione con l’autismo, per i sostenitori della teoria è arrivata l’ennesima doccia fredda: la Corte di Cassazione ha respinto la richiesta di indennizzo fatta da un uomo, il quale sosteneva che la patologia del figlio fosse stata una conseguenza della vaccinazione obbligatoria (pentavalente contro difterite, tetano, pertosse, poliomielite ed haemophilus influenzae di tipo b, più un vaccino anti-epatite b), somministrata nel 2001.

Anche i giudici di merito (tribunale e Corte d’appello di Napoli) avevano respinto l’istanza del papà

Esattamente un anno fa la Cassazione aveva emesso una decisione nello stesso senso. In quel caso un altro genitore chiedeva di accertare la correlazione tra l’autismo e l’antipolio Sabin.

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