Vaccini, in Italia si muore ancora per il morbillo

VEB

Da quando, lo scorso settembre, diversi vaccini sono stati resi obbligatori per poter accedere alla scuola primaria, non si parla d’altro, dimenticandosi sovente che l’obbligo è scaturito da una situazione d’emergenza che comunque sussiste nel nostro paese.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la soglia di sicurezza minima di uno Stato, per raggiungere la cosiddetta immunità di gregge, si aggira intorno al 95%. Sotto questa soglia gli agenti patogeni, responsabili dell’insorgenza di specifiche malattie, continuano a diffondersi nella società.

Dall’attività dell’Istituto Superiore di Sanità è emerso che in Italia questo limite non viene raggiunto per nessuno dei vaccini monitorati. Si avvicinano alla copertura minima richiesta, (93%) solo i vaccini che contrastano Epatite B, Tetano, Polio, Difterite, Pertosse, Hib.

Dopo l’entrata in vigore dell’obbligo, i dati sono migliorati lungo tutto lo stivale, ma non uniformemente.

In Umbria, ad esempio, c’è stata un’ottima risposta. Le coperture obbligatorie nei bambini da 2 a 7 anni, hanno superato la soglia di sicurezza del 95 per cento. A renderlo noto è l’assessore regionale alla Salute, Luca Barberini, tracciando un bilancio sulle vaccinazioni infantili, dopo l’introduzione delle nuove norme in materia di prevenzione vaccinale (Legge 119/2017).

Vaccini, in Italia si muore ancora per il morbillo

“La copertura vaccinale è significativamente cresciuta, ma non abbastanza. Così a Catania assistiamo a una epidemia in atto”: l’allarme arriva invece  da Mario Cuccia, responsabile del servizio epidemiologico dell’Asp di Catania.

“Il morbillo non è una malattia banale…”, scandisce, “la maggior parte dei casi trattati nelle strutture sanitarie etnee riguardano pazienti non vaccinati, tranne sei o sette casi sottoposti a una sola dose di vaccino”.

E “non è una patologia dell’infanzia”. Così l’imperativo resta quello di sempre: “Vaccinatevi! E questo vale per i bambini e per i giovani adulti”. Nell’85 per cento dei casi la malattia ha riguardato persone che hanno un’età media di 22 anni ed è stata caratterizzata da una virulenza meno esplosiva, ma che ha coinvolto persone di età più avanzata di quella pediatrica”.

Eppure, più in generale, grazie alle vaccinazioni, malattie gravi che in passato hanno causato milioni di morti sono diventate rare o addirittura sono state eradicate, come è successo al vaiolo. Come conseguenza, ci si è dimenticato quanto possano essere pericolose, come nel caso della poliomielite e della difterite.

A ricordarcelo l’assurda morte di una ragazza di soli 25 anni, Maria Concetta Messina, deceduta a causa del morbillo, una patologia che, se tutti fossero vaccinati, sarebbe stata ampiamente debellata.

“Si tratta della terza persona morta a causa di complicanze da morbillo tra la fine del 2017 e il 2018 a Catania” spiega il primario di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale Garibaldi di Catania, Sergio Pintaudi. “La donna è morta a causa di una polmonite da morbillo – ha continuato il primario -. Ogni anno nel mondo muoiono nel mondo tre persone su mille malati di questa malattia. Il 90% delle morti avviene in persone non vaccinate. Negli ultimi anni si sono registrati più casi di morbillo, perché i genitori non vaccinano i bambini. I piccoli si ammalano e contagiano gli adulti che sono soggetti a complicanze anche mortali. Alla signora Messina è stato riconosciuto il morbillo grazie all’analisi degli anticorpi. Il 26 marzo la donna, che era ricoverata al pronto soccorso, aveva avuto delle serie complicanze respiratorie. I medici l’hanno trasferita nel reparto di Rianimazione, dove è morta”.

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