WWF lancia l’allarme, deforestazione ingigantisce le catastrofi naturali

VEB

Come sempre l’uomo non è mai fino in fondo consapevole delle scellerataggine che compie, soprattutto quelle a danno della natura e dell’ambiente che tanto generosamente lo ospita e gli consente di vivere.

Uno dei problemi più sentiti a livello mondiale è quello del disboscamento, la graduale ma massiccia distruzione delle maggiori foreste del mondo: secondo il Global Forest Watch l’uomo ha spogliato il pianeta del 30% della sua copertura forestali e di quel che rimane solo il 15% è ancora intatto.

Abbattere alberi in modo selvaggio ha, tra le sue conseguenze principali, quella di ridurre la capacità dei sistemi naturali di proteggere il pianeta e la sua popolazione in caso di alluvioni, uragani e terremoti.

In pratica la deforestazione rende il territorio più vulnerabile perché le foreste consolidano il terreno, assorbono le piogge in eccesso e assicurano cibo alle popolazioni colpite. Il WWF si sta muovendo per sensibilizzare sul tema, e nell’ambito della campagna  per ‘il cuore verde del mondo’ ha disegnato la mappa degli eventi naturali più disastrosi degli ultimi decenni analizzando l’effetto negativo sulle popolazioni locali.

Dallo tsunami del 2004 a Sumatra a quello del Giappone del 2011, dalle alluvioni in Bangladesh all’uragano Mitch del Centro America, molti di questi eventi potevano avere conseguenze meno tragiche se l’uomo fosse stato più accorto.

L’Asia è il continente più flagellato da inondazioni, tsunami, alluvioni e siccità. Ma sono senz’altro le vittime della siccità (calcolata in 9,6 milioni dal 1900 ad oggi) il numero predominante. Qui la deforestazione ha cancellato almeno il 35% delle foreste di mangrovie: il ritmo di deforestazione delle foreste di mangrovie è 3-5 volte più intenso di quello delle altre foreste. In alcuni Paesi, come India, Filippine e Vietnam, la distruzione di mangrovie sale addirittura al 50%.

E la situazione non è certo molto differente in Europa: l’Europa ha perso nei secoli quasi tutte le foreste primarie, estinte ormai tutte le foreste planiziali che riempivano, contenendo le acque e proteggendoci, le valli e le pianure. Nell’Europa mediterranea il progressivo inaridimento del Mediterraneo dovuto alla deforestazione ha un impatto sui sistemi climatici di tutta l’Europa e contribuisce alle ondate di calore che colpiscono il continente.

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