Yaz ancora sotto accusa per gli effetti collaterali

VEB

La pillola Yaz, prodotta da Bayer, è stato il primo contraccettivo orale a richiedere un’assunzione ormonale per 24 giorni al posto dei canonici 21 ed è una pillola autorizzata per contraccezione, acne moderata, trattamento dei sintomi fisici ed emotivi legati al Sindrome Disforica Premestruale, come irritabilità, sbalzi d’umore, ansia, gonfiore e mal di testa.

Yaz, commercializzatata da Bayer, è in realtà stata messa a punto dalla Schering, casa farmaceutica facente parte oggi della galassia Bayer che per prima ha lanciato una pillola anticoncezionale in Europa nel 1961 (Anovlar).

Schering è diventato negli anni leader di mercato nella contraccezione femminile e Yasmin, con 150 milioni di confezioni vendute, è la pillola più usata al mondo.

Ma le pillole anticoncezionali prodotte da Bayer, se hanno aiutato milioni di donne ad evitare gravidanze indesiderate e combattere i fastidiosi sintomi mestruali, allo stesso tempo hanno provocato effetti indesiderati anche molto gravi in diverse donne che hanno rischiato addirittura la vita.

Lo “Sportello dei Diritti” è stato il primo a segnalare in Italia i potenziali effetti collaterali delle pillole anticoncezionali di Bayer note come Yaz, Yasmine e Yasminelle.

L’associazione italiana ha rilanciato nel nostro paese un’inchiesta condotta in Svizzera, che ha ricostruito tutti i danni che queste pillole hanno provocato a chi le ha assunto.

In particolare, tutto è nato all’inizio del 2008, quando la 16enne Celine era stata colpita da un’embolia polmonare, quattro settimane dopo aver iniziato a prendere le pillole prodotte dalla Bayer Yasmin. Il suo cervello era gravemente danneggiato. Parzialmente paralizzata, Celine rimarrà invalida a vita, prigioniera del suo corpo.

Dal caso Celine, le segnalazioni sono aumentate. Dall’inizio del ‘90, sarebbero state registrate 17 embolie polmonari mortali, secondo quanto riportato dal domenicale “Zentralschweiz am Sonntag”.

L’ultimo caso risalirebbe all’ottobre del 2015. Le donne morte avevano tra i 17 ei 49 anni. Molte di loro avevano almeno un fattore di rischio di tromboembolia venosa (TEV).

La Bayer nell’ultimo decennio ha chiuso 651 cause che accusavano le sue Yasmin e Yaz di provocare degli emboli, talvolta fatali, che potevano portare ad infarti e ictus, pagando ben 142 milioni di dollari di risarcimento.

Il 10 aprile del 2016 la Food and Drug Administration ha così ordinato alla Bayer e ad altre compagnie di contraccettivi di potenziare gli avvisi di rischio embolia sui propri prodotti.

Pillole come la Yasmin, contenenti un ormone sintetico detto drospirenone, hanno quindi ora etichette di avvertimento dove si comunica che i ricercatori hanno scoperto che possono triplicare il rischio di embolia nel sangue.

Ricordiamo che Bayer già un paio d’anni fa era finita nel mirino della giustizia italiana a causa della pillola anticoncezionale.

Circa un centinaio di donne avevano denunciato la causa farmaceutica, a causa di episodi tromboembolici dei quali erano rimaste vittime dopo aver assunto le pillole anticoncezionali.

La denuncia era stata effettuata dallo Studio Legale Calvetti di Treviso, per conto dell’Associazione Salute&Diritto alla quale le vittime sono iscritte.

Una fra loro, una donna di 36 anni di Verona, sembra si trovi in uno stato di coma vegetativo da circa 10 anni. La causa è sempre l’assunzione delle suddette pillole prodotte dalla Bayer.

Per Giovanni D’Agata, presidente dell’associazione, confortano le iniziative risarcitorie intraprese dall’associazione in favore di decine di donne che lamentano danni, anche gravissimi, conseguenti alla prescrizione ed assunzione del farmaco. Azioni che fanno seguito a quelle collettive già avviate in numerosi paesi europei, in USA e Canada a tutela delle pazienti colpite da analoghe conseguenze.

fonte@Swissmedic

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