Anche se oggi se ne parla molto meno rispetto a qualche anno fa, quando addirittura si temeva potesse diventare una pandemia, l’Aids è comunque una sindrome che continua a dilagare, soprattutto tra i giovani.
Gran parte della colpa è da imputare alla cattiva informazione che circola, o alla completa ignoranza del virus che genera la malattia, che non si sa con precisione neppure come si trasmette.
E allora vediamo insieme: quali sono le modalità di trasmissione del virus dell’Hiv, che poi si tramuta nella sua forma conclamata in Aids?
Inutile tenere alla larga coloro che sono “infetti”: il virus infatti non si trasmette affatto col contatto fisico, con la stretta di mano, col respiro e neppure con i microbi di eventuali starnuti o colpi di tosse.
La modalità principe è sicuramente quella dei rapporti sessuali vaginali, anali e oro-genitali non protetti da profilattico o con uso non adeguato dello stesso.
Il contagio può poi avvenire con il sangue e i suoi derivati, attraverso lo scambio di siringhe contaminate, attraverso un contatto diretto tra ferite cutanee profonde, aperte e sanguinanti e attraverso trasfusioni di sangue infetto.
Nel caso di donne sieropositive, purtroppo esiste anche il contagio “verticale” da madre a neonato durante la gravidanza, al momento del parto e, più raramente, attraverso l’allattamento al seno, anche se oggi è possibile ridurre il rischio di trasmissione verticale se viene somministrata la terapia antiretrovirale alla madre durante la gravidanza e al neonato nelle prime 4/6 settimane di vita.