Negli ultimi anni, si è diffusa online una narrazione fuorviante: l’aumento dei ghiacci antartici registrato tra il 2021 e il 2023 dimostrerebbe che il cambiamento climatico è una truffa. Ma la verità è più complessa. Secondo un recente studio condotto da ricercatori della Tongji University di Shanghai, pubblicato su riviste scientifiche internazionali e riportato da Carbon Brief e dal Center for Climate Reporting, l’Antartide ha effettivamente registrato un temporaneo aumento della massa di ghiaccio in seguito a precipitazioni nevose eccezionali.

Tuttavia, questa inversione di tendenza non nega l’esistenza del riscaldamento globale, ma piuttosto ne evidenzia la natura complessa e non lineare.
Cosa dice davvero lo studio? Un aumento temporaneo dovuto alla neve
Secondo lo studio cinese, tra il 2021 e il 2023 l’Antartide ha recuperato in media circa 108 miliardi di tonnellate di ghiaccio l’anno, in particolare nell’Antartide orientale (Terra della Regina Maud e Terra di Enderby). Questo ha contribuito a ridurre temporaneamente il tasso di innalzamento del livello del mare del 15%.
“L’anomalo accumulo di neve è stato causato da forti venti e cicloni, che potrebbero essere essi stessi un effetto del cambiamento climatico,” affermano i ricercatori della Tongji University.
La media storica, però, mostra una perdita costante di ghiaccio: tra il 2002 e il 2020 la calotta glaciale antartica ha perso circa 120 miliardi di tonnellate di ghiaccio ogni anno, contribuendo in modo significativo all’innalzamento globale dei mari, secondo i dati raccolti dalla NASA Earth Science Division (do-follow).
Non è una “bufala”, ma la prova della complessità climatica
Eventi climatici anomali e transitori come questo non smentiscono il cambiamento climatico, ma mostrano quanto i sistemi atmosferici siano influenzati da molteplici fattori, tra cui:
- Circolazioni atmosferiche insolite
- Cambiamenti nella temperatura degli oceani
- Variazioni stagionali estreme
Come spiega il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC), è perfettamente normale che singoli eventi locali o temporanei vadano in controtendenza rispetto a una tendenza globale di lungo termine. Il problema nasce quando questi dati vengono strumentalizzati da negazionisti per alimentare teorie del complotto prive di basi scientifiche.
Approfondisci sul sito ufficiale dell’IPCC (do-follow)
L’Antartide occidentale continua a perdere ghiaccio
Mentre l’Antartide orientale ha temporaneamente “guadagnato peso”, quella occidentale continua a perdere massa in modo costante, soprattutto a causa dello scioglimento delle calotte subglaciali dovuto al riscaldamento delle acque oceaniche. Queste perdite strutturali non sono compensate dalle nevicate recenti, e rappresentano una minaccia concreta per le città costiere di tutto il mondo.
Quando la scienza viene travisata: il terreno fertile delle fake news
La pubblicazione dello studio ha scatenato l’entusiasmo dei canali social complottisti, che hanno subito rilanciato titoli come “Il ghiaccio cresce, il riscaldamento globale è una farsa”. Questo fenomeno non è nuovo: come spiegano i ricercatori del Center for Climate Reporting, la disinformazione climatica prolifera nei vuoti di comunicazione, spesso alimentata da:
- Diffidenza verso le istituzioni scientifiche
- Incertezze nei modelli climatici
- Strumentalizzazione politica delle politiche ambientali
In sintesi: perché l’aumento dei ghiacci non nega il cambiamento climatico
- Sì, tra il 2021 e il 2023 l’Antartide ha guadagnato ghiaccio
- No, questo non significa che il cambiamento climatico sia falso
- L’aumento è stato temporaneo, causato da nevicate eccezionali
- Le perdite strutturali nei decenni precedenti restano gravi e documentate
- Il cambiamento climatico è complesso, non lineare e influenzato da molte variabili
“Capire il clima significa guardare alle tendenze globali nel lungo termine, non alle fluttuazioni occasionali,” ricorda il climatologo Michael Mann in un’intervista a Scientific American (do-follow).
Fonti autorevoli: