Attenzione alle malattie sessualmente trasmissibili. A rischio donne e giovani

VEB

“Le malattie sessualmente trasmissibili rappresentano un problema ormai di rilevanza sociale vista la diffusione nella popolazione. La riduzione dell’attenzione sui possibili rischi di patologie di questo tipo, dovuta nel tempo al diluirsi dell’impatto mediatico dell’Aids grazie alle terapie che oggi consentono al paziente non più di sopravvivere, ma di vivere, ha fatto sì che venissero abbandonati quei sistemi di prevenzione che negli anni erano cresciuti, come ad esempio l’utilizzo del preservativo”. 

Sono state queste le parole pronunciate da Pierangelo Clerici, presidente Amcli ( Associazione Microbiologi clinici italiani), che ha messo così in evidenza quelli che sono i rischi tra il sesso e le infezioni che questo può trasmettere senza le dovute precauzioni. Tali dati sono emersi da una particolare indagine messa in atto dal 1° Aprile del 2009 al 31 dicembre del 2013 su un campione di 93.403 esami racconti in 134 diversi laboratori di microbiologia chimica.

Tale studio, promosso dal Centro operativo Aids (COA), dall’Istituto superiore di sanità e dal Gruppo di lavoro infezioni sessualmente trasmesse dell’Associazione microbiologi clinici italiani ha messo in evidenza dei dati piuttosto preoccupanti riguardo quelle che sono le malattie sessualmente trasmissibili e secondo tale ricerca, i soggetti maggiormente colpiti sono le donne e i giovani.

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