Bonsai, sai realmente da dove derivano?

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Quando si pensa agli alberi sovviene subito alla mente la loro maestosità: tronchi lunghi, chiome folte, foglie di una miriade di forme e colori diversi, a seconda della tipologia e della stagione.

Ma naturalmente esistono anche alberi in “miniatura” e l’esempio forse più noto è quello del bonsai.

I bonsai sono alberi in miniatura appunto, che vengono mantenuti intenzionalmente nani, anche per molti anni, tramite potatura e riduzione delle radici.

Tanti decidono di acquistare e occuparsi di questa pianta in modo del tutto casuale, o al massimo per la sua grandezza ridotta, ma in realtà questa pianta ha un suo significato ben preciso.

Il bonsai ha infatti un significato legato al concetto di vita: poiché gli alberi sono estremamente mutevoli e si modificano ogni giorno, così il bonsai rappresenta quello che è il cambiamento costante, l’evoluzione del destino durante il corso della vita.

Ma in Giappone, dove la coltivazione del bonsai è antica millenaria, questa è un’arte fortemente connessa allo Zen: è l’arte di dare forma a un vegetale, rispettandone però tutte le sue peculiarità e provvedendo a ogni sua necessità.

La sua cura e la sua contemplazione avvicinano inoltre l’uomo alla natura, al ciclo delle stagioni, all’evento della crescita, creando quindi armonia e spiritualità.

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