Brasile, zanzara infetta causa la microcefalia nei neonati

VEB

Se le zanzare più temute finora sono quelle responsabili del temibile virus della malaria, ora in Brasile sono quelle zanzare infettive responsabili della trasmissione del virus Zika, che porterebbe all’insorgere della microcefalia nei neonati.

Per quanto riguarda le autorità brasiliane sembra si stia facendo largo sempre più l’ipotesi del virus Zika, nome che deriva dalla fortesta di Zika che si trova nella regione dell’Uganda e che viene trasmesso appunto da zanzare.

In poco tempo infatti, in Brasile, sono stati segnalati 2.975 casi sospetti di microcefalia nei neonati. Troppi e, così, è cominciata la ricerca, da parte degli esperti, delle possibili cause.

La patologia in questione sarebbe associata ad un particolare virus dei Flaviviridae, lo Zika virus, responsabile in genere di febbre ed artralgie, ma in alcuni casi porta anche a gravi conseguenze neurologiche. A fine novembre il ministero della salute brasiliano aveva annunciato che il virus era stato individuato durante l’autopsia di un feto nato con microcefalo, così come nel liquido amniotico di due gestanti i cui feti presentavano la stessa patologia (ovvero un cranio ridotto di volume con conseguente ritardo mentale).

Secondo il locale ministero della Sanità, ci sono casi sospetti di microcefalia in 656 città in 20 dei 27 stati del Brasile. Il governo sta anche esaminando la morte di 40 bambini nati microcefali.

L’infezione da virus Zika, di per sé, non è grave: i sintomi (simili a dengue e chikungunya) sono una lieve febbre, eruzioni cutanee, congiuntivite, dolore alla testa e alle articolazioni, che compaiono tra i 3 e i 12 giorni dopo la puntura della zanzara e possono durare da 2 a 7 giorni. Una persona infettata su quattro non sviluppa alcuna sintomatologia.

Sono però documentati casi di gravi complicanze neurologiche e proprio a questo hanno pensato le autorità sanitarie brasiliane, anche perché, in diversi casi, i bambini nati con microcefalia negli ultimi mesi in Brasile sono figli di donne affette da virus Zika durante la gravidanza.

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