Bruce Lee, la figlia fa causa a una catena di fast food cinese

VEB

La stragrande maggioranza dei figli ci tiene ad onorare la memoria dei propri padri, il loro onore e la loro immagine pubblica, ed ancor di più quando si tratta di personaggi noti che sono rimasti nella storia.

E la figlia di Bruce Lee è una di queste: dopo essersela presa con Quentin Tarantino, che in “C’era una volta a Hollywood” aveva rappresentato Bruce Lee come uno sbruffone, la figlia del campione ha infatti trascinato in tribunale anche una catena di fast food cinese.

Secondo quanto racconta la Bbc, Shannon, attrice e presidente della Bruce Lee Enterprises, ha chiesto alla Real Kungfu di Guangzhou di rimuovere immediatamente il disegno, che appare sulle proprie insegne, che ritrae il maestro di arti marziali nella sua caratteristica posa ‘da combattimento’ ed ha chiesto più di 30 milioni di dollari di risarcimento.

Bruce Lee (foto@Flickr)

Secondo la donna, Kungfu Catering Management ha usato per 15 anni l’immagine del padre nel logo, senza però pagare i diritti di proprietà intellettuale.

Il fondatore della catena ha affermato di avere oltre 600 negozi in tutto il paese, con un valore patrimoniale totale di oltre cinque miliardi di yuan (circa 715 milioni di dollari), ma di essere convinto di non aver fatto nessun abuso.

“Siamo stupiti che dopo molti anni ci venga contestato tutto questo. Stiamo studiando attivamente il caso e ci stiamo preparando a rispondere”, ha dichiarato la società in un comunicato.

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