Colesterolo, un killer silenzioso fin troppo sottovalutato

VEB

Presto o tardi tutti noi abbiamo a che fare col colesterolo: spesso attraverso analisi di routine, o mentre si indaga su di un’altra possibile patologia, si scopre di avere questo valore troppo alto.

Ed il problema è proprio questo: una scoperta casuale non deve e non può bastare. Si deve infatti fare una prevenzione mirata, dato che il colesterolo è un killer che uccide migliaia di persone.

Come ha spiegato Pasquale Perrone Filardi, presidente eletto della Società italiana di cardiologia (Sic), in occasione dell’80/mo Congresso nazionale della Società organizzato a Roma, quasi una persona su cinque che in Italia nel 2017 è morta per malattie cardiovascolari ha avuto cause imputabili al mancato controllo del colesterolo.

Un totale di poco meno di 50mila decessi all’anno.

“Delle 217.000 morti cardiovascolari in Italia nel 2017, 46.000 o più sono solo ascrivibili al mancato controllo del colesterolo”, ha spiegato, precisando comunque come per fortuna “si stia di nuovo diffondendo la cultura” del controllo “del colesterolo, che per molto tempo è stata privata dell’attenzione che merita”.

Gli esperti quindi avvertono: l’evento chiave di inizio dell’aterosclerosi è l’accumulo di colesterolo ‘cattivo’ Ldl all’interno delle arterie. E molti studi clinici hanno recentemente dimostrato che abbassare ulteriormente il colesterolo Ldl, oltre i livelli che fino a pochi anni fa si ritenevano accettabili, determina un effetto benefico con riduzione del rischio cardiovascolare.

“Purtroppo – ha sottolineato Francesco Romeo, presidente della Fondazione italiana cuore e circolazione Onlus e direttore della Uoc Cardiologia del Policlinico Tor Vergata di Roma – sono oltre 15 anni che diciamo che il colesterolo si deve abbassare il più possibile ma il messaggio stenta a diffondersi capillarmente”.

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