Giorno dopo giorno, le misure inerenti l’emergenza Coronavirus diventano più stringenti e le attività aperte si possono ora contare sulle dita delle mani.
Bisogna evitare a tutti i costi i contatti interpersonali e quindi tutte le attività non necessarie ed indispensabili sono state obbligate a chiudere.
Se, quindi, fino a ieri bar e ristoranti potevano restare aperti, seppure con qualche limitazione, da quest’oggi tutte le serrande vanno giù.
Il nuovo decreto, in vigore dal 12 al 25 marzo, prevede la chiusura di tutte le attività commerciali non essenziali in tutto il paese, e la nomina di un commissario speciale per la gestione della crisi. Il commissario sarà Domenico Arcuri, dirigente d’azienda e oggi amministratore delegato di Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa.
Potranno rimanere aperti solo negozi di alimentari, farmacie, tabaccai ed edicole. Saranno chiusi al pubblico tutti i bar, i pub e i ristoranti, che potranno comunque fare servizio a domicilio.
Industrie e fabbriche possono continuare a lavorare, a condizione che rispettino le norme anticontagio e i protocolli di sicurezza.
Restano garantiti, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, i servizi bancari, finanziari, assicurativi nonché l’attività del settore agricolo, zootecnico di trasformazione agro-alimentare comprese le filiere che ne forniscono beni e servizi. Restano chiuse, per effetto dei precedenti decreti, i nidi d’infanzia, le scuole di ogni ordine e grado e le Università fino al 3 Aprile.