Per la prima volta, i climatologi hanno tracciato come tutte le calotte glaciali della Terra si siano ridotte negli ultimi 26 anni. Si è scoperto che durante questo periodo il tasso della loro riduzione è aumentato del 65%. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Cryosphere.
“Il tasso di riduzione della copertura di ghiaccio in Antartide e Groenlandia è in linea con gli scenari peggiori previsti dai modelli degli esperti indipendenti delle Nazioni Unite (IPCC). Se questa tendenza continua, l’innalzamento del livello del mare diventerà un problema in questo secolo “, ha detto uno degli autori dello studio, un climatologo dell’Università di Lida (Regno Unito) Thomas Slater.
Slater e i suoi colleghi hanno analizzato i dati osservativi ed i risultati dei modelli climatici che si estendono tra il 1994 e il 2017. Gli scienziati hanno calcolato come è cambiata la massa totale di ghiaccio sulla Terra negli ultimi tre decenni e hanno anche valutato il ruolo di vari fattori nella riduzione del ghiaccio di copertura.
Si è scoperto che durante questo periodo il tasso di perdita di ghiaccio è aumentato notevolmente. Da 0,8 trilioni. tonnellate all’anno per il 1990, è cresciuto a 1.3 trilioni di tonnellate negli ultimi tre anni.
La maggior parte di questa accelerazione, oltre il 60% delle perdite, si è rivelata associata ad un aumento della temperatura dell’aria. Soprattutto, questo ha colpito i ghiacciai della Groenlandia e dell’Antartide, che durante questo periodo hanno perso più di 3,8 e 6,5 trilioni di tonnellate di massa. Quasi altrettanto fortemente questo processo ha colpito i ghiacciai di montagna, la cui massa è diminuita di 6,1 trilioni di tonnellate. In totale, durante questo periodo, i ghiacciai della Terra hanno perso più di 28 trilioni di tonnellate di ghiaccio.
Queste perdite, in particolare il restringimento del ghiaccio marino, potrebbero accelerare lo scioglimento delle calotte polari della Terra, poiché questi ghiacciai riflettono grandi quantità di luce solare e calore, impedendo loro di riscaldare le acque degli oceani. Gli scienziati sperano che ulteriori osservazioni di questo processo li aiuteranno a valutare quanto influenzerà il tasso di scioglimento dei massicci di ghiaccio montano e polare.
