Farmaci per lo stomaco, continua la campagna di ritiri dell’Aifa

VEB

Soffrite di problemi di acidità di stomaco e di reflusso e quindi prendete dei farmaci?
Se la risposta è sì, allora fate molta attenzione ai richiami massicci che l’Aifa ha predisposto negli ultimi giorni, perché potreste far uso proprio di questi prodotti.

Già la scorsa settimana l’Agenzia Italiana del Farmaco ha disposto il ritiro dalle farmacie e dalla catena distributiva di tutti i lotti di farmaci con il principio attivo ranitidina (utilizzato per trattare problemi gastrici come l’acidita’) prodotto dall’officina SARACA LABORATORIES LTD in India, a causa della presenza di un’impurità potenzialmente cancerogena.

Si tratta dell’impurezza N-nitrosodimetilammina (NDMA) della classe delle nitrosammine, già trovate nel 2018 in alcuni anti-ipertensivi (sartani).

A scopo precauzionale, l’AIFA ha anche disposto il divieto di utilizzo di tutti i lotti commercializzati in Italia di medicinali contenenti ranitidina prodotta da altre officine farmaceutiche diverse da SARACA LABORATORIES LTD, in attesa che vengano analizzati. Provvedimenti simili sono stati assunti o sono in corso di adozione negli altri Paesi dell’Unione Europea e in diversi paesi extraeuropei.

In queste ore, dopo il ritiro di 195 farmaci per possibili impurità cancerogene ha deciso in via precauzionale anche il divieto di utilizzo di 519 prodotti antiacido, molti da banco, usati per alleviare bruciori di stomaco, reflusso e ulcere.

L’elenco diffuso dall’Aifa contiene 516 lotti di vari farmaci: dal Raniben in compresse a Ulcex in compresse, e ancora Ranitidina Eg 300 mg, Ranibloc, e anche Buscopan antiacido, compresse effervescenti da 75 mg, di cui sono 12 i lotti da non utilizzare. E poi lo Zentiva, lo Zantac, l’Hexal iniettabile, il Ranidil in fiale, compresse e sciroppo.

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