Gli alieni sono razzisti, invadono solo gli Stati Uniti

VEB

Possibile che abbiamo esportato il “razzismo”, tipico degli abitanti del pianeta Terra, anche al di fuori della nostra atmosfera?

Sembrerebbe proprio di si, quantomeno lo dimostra la cinematografia, quando si parla di alieni si parla spesso di “contatto” o di “invasione”, ma la domanda è nata spontanea tanto che che oggi ne parla sui social: “Gli alieni sono razzisti”?

Da dove nasce questa domanda? Semplice, ce lo mostra un gruppo sul social network Facebook che si domanda: “Ma perché ogni volta che gli alieni vengono sulla Terra, arrivano sempre negli Stati Uniti? Sono forse razzisti?”.

Basta tornare indietro nella storia della cinematografia per scoprire che, quasi sempre, gli alieni visitano sempre gli Stati Uniti…è pur vero che in molte pellicole l’invasione si estende a tutto il pianeta, ma si possono citare decine di pellicole hollywoodiane dove, come al solito, i primi ad avere contatti con gli alieni sono gli americani.

Nel film E.T. l’extraterrestre, il simpatico alieno sbarca direttamente in California, per non parlare del classico “Ultimatum alla Terra” dove un disco volante plana direttamente su Washington, poi ci sono i “contatti” con gli alieni che ovviamente partono tutti sempre dagli Stati Uniti come nel caso di “Contact” del 1997 diretto da Robert Zemeckis o anche “The Arrival” del 1996 con Charlie Sheen.

Insomma che siano pacifici oppure ostili gli alieni preferiscono sempre sbarcare prima negli Stati Uniti per poi, al limite, estendere il loro periodo di soggiorno anche in altri Paesi.

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