Gli studiosi hanno recentemente proposto una teoria affascinante: l’incremento delle temperature terrestri avrebbe potuto scatenare l’eruzione del Monte Hunga all’inizio del 2022.

Questa affermazione è stata documentata sulla rivista Nature. Tale teoria prende spunto dai record di temperature elevate osservati in molte regioni del pianeta. Secondo gli esperti, l’eruzione del Hunga ha emesso nell’atmosfera ingenti quantità di vapore e altri gas, tra cui gas serra, contribuendo all’incremento del calore globale.
L’evento vulcanico si è verificato nell’Oceano Pacifico, nelle vicinanze dell’isola maggiore di Tonga. Una colonna di cenere si è elevata fino a 58 chilometri, raggiungendo la mesosfera. Inoltre, il contatto del magma con l’acqua ha determinato un’alta emissione di gas serra.
Nonostante l’evento abbia avuto luogo sott’acqua e quindi meno visibile al grande pubblico, ha generato uno tsunami che ha toccato le coste del Giappone e dell’America. Solo ora stiamo comprendendo appieno le ripercussioni di questo episodio vulcanico.
Gli esperti ritengono che gli effetti climatici di questa eruzione si dissiperanno entro cinque anni. Tuttavia, si nota già l’effetto deleterio di queste temperature elevate sugli ecosistemi globali.
In questo momento di recupero dal potente impatto del vulcano, la comunità scientifica sta pianificando ricerche approfondite sui vulcani e sul loro ruolo nel modellare il clima.