In Italia siamo talmente abituati alle fluttuazioni dei prezzi della benzina che sembra che quasi non ci facciamo più caso: puntualmente, in occasione di ponti o festività, i prezzi lievitano inesorabilmente, senza contare le accise che pesano da decenni per risolvere problematiche che naturalmente neppure esistono più.
In altri paesi del mondo, invece, un rincaro del carburante può scatenare una vera e propria guerriglia urbana, come sta accadendo in queste ore in Iran.
E la situazione peggiora di ora in ora: la popolazione continua a scendere in piazza ed a protestare con veemenza, mentre la risposta delle autorità è stata durissima, con oltre mille arresti.
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Al momento sono almeno 12 le vittime tra i manifestanti dall’inizio venerdì notte delle proteste, come confermano fonti ufficiali di Teheran, citate dalla Bbc. Secondo notizie non verificabili diffuse da gruppi di attivisti, il bilancio sarebbe in realtà di oltre 40 morti.
In tutto il Paese sono state incendiati o saccheggiati cento agenzie bancarie e 57 negozi, mentre una succursale della Maskan Bank è stata data alle fiamme in piazza Sadegian, nella parte occidentale di Teheran.
fonte@Wikimedia
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