Un locale a Perm, in Russia, ha destato scalpore annunciando l’aggiunta di un insolito ingrediente al proprio menù: latte materno per la preparazione di bevande a base di caffè.
La notizia, diffusa dalla catena di caffetterie Coffee Smile, ha rapidamente catturato l’attenzione online, suscitando dibattiti e curiosità. L’idea ha preso piede quando la catena ha iniziato a distribuire volantini che promuovevano questa novità, spingendo molti a condividere l’iniziativa sui social.
Il proprietario, Maxim Kobelev, ha alimentato ulteriormente l’interesse pubblicando un video in cui annunciava l’uso di latte materno reale, raccolto in condizioni controllate, per creare latte macchiato e cappuccino.
Una giovane madre, nel video, spiegava di aver scelto di vendere il proprio latte materno al locale come fonte di reddito aggiuntivo, menzionando anche di averlo usato per preparare il caffè al marito.
Kobelev ha garantito che il latte materno sarebbe stato fornito da madri sottoposte a test per assicurare la sicurezza del prodotto, prevedendo inizialmente una disponibilità limitata che sperava di espandere.
Tuttavia, l’iniziativa ha sollevato dubbi e perplessità, portando alla luce questioni legali e di sicurezza alimentare, con l’autorità russa per la sicurezza alimentare, Rospotrebnadzor, chiamata a intervenire. La situazione ha guadagnato visibilità nazionale, culminando in un’ammissione da parte di Kobelev: l’uso di latte materno era una mossa pubblicitaria, mai realmente intesa per l’uso nei suoi caffè.
Il proprietario ha spiegato di aver cercato un modo innovativo per promuovere l’attività, finendo per creare un’operazione di marketing che ha superato ogni aspettativa. Nonostante ciò, la curiosità era stata talmente alta che Kobelev ha offerto ai più interessati un’alternativa, una miscela di latte di capra e mandorla, affermando la somiglianza con il sapore del latte materno.
Alla fine, ha chiarito la natura legale e le intenzioni dietro la campagna, sottolineando di non aver mai venduto caffè con latte materno.
