Per sei mesi, una stazione radio australiana ha sostituito un DJ umano con un’intelligenza artificiale senza che nessuno degli ascoltatori si accorgesse dell’inganno. L’esperimento, condotto da CADA, una delle emittenti più note del Paese, è stato riportato da The Verge.

Dal novembre 2024, il programma “Workdays with Thy” ha trasmesso musica hip-hop, R&B e pop contemporaneo per circa quattro ore al giorno. Dietro il microfono, però, non c’era un conduttore in carne e ossa: la voce trasmessa era generata da un’intelligenza artificiale, mascherata sotto l’identità di un presunto dipendente del settore finanziario della stessa azienda.
Durante tutto il periodo di trasmissione, nessuno degli ascoltatori ha sospettato che il DJ non fosse reale, dimostrando quanto avanzate siano diventate le tecnologie vocali basate su IA. Tuttavia, l’iniziativa ha scatenato forti polemiche all’interno della comunità dei professionisti dei media.
Theresa Lim, vicepresidente dell’Associazione Australiana dei Doppiatori, ha criticato duramente l’esperimento, sottolineando l’importanza della trasparenza: “L’uso delle reti neurali deve essere comunicato apertamente al pubblico. Manipolare la fiducia degli ascoltatori mina i principi fondamentali della trasmissione radiofonica”.
Molti esperti del settore ritengono che l’impiego segreto dell’IA nei media possa rappresentare una seria minaccia agli standard etici e alla comunicazione autentica tra emittenti e pubblico.
Con l’avanzare della tecnologia, il dibattito sull’uso etico dell’intelligenza artificiale nei mezzi di comunicazione si fa sempre più acceso, sollevando interrogativi cruciali sul futuro della radio e dell’informazione.