L’app per firmare il cartellino? Il Garante dice Sì

VEB

Il Garante della privacy dice “sì” alla app per timbrare i cartellini.

E così da domani i datori di lavoro potrebbero chiedere ai propri dipendenti di installare un’applicazione in grado di registrare gli orari di entrata e di uscita dal luogo di lavoro.

Ovviamente, dice il Garante, è possibile solo se l’applicazione in questione non lede la privacy del lavoratore. Quindi, sì a questa particolare app ma con determinate garanzie.

Perché il Garante si è posto questo problema? Perché interpellato da due società che operano nel settore della selezione e somministrazione di lavoro a tempo determinato.

Le società volevano capire se era possibile fare installare ai propri dipendenti, che lavorano fuori sede o in ditte diverse, una app in grado di rilevare il loro effettivo orario di lavoro.

Cliccando sull’icona ingresso o uscita di questa app, cui si accede con user id e password, il lavoratore, registra il suo orario di lavoro.

Per il Garante questo strumento va bene a patto che le aziende cancellino, una volta appurata l’associazione tra il luogo di lavoro e la posizione del lavoratore, il dato inerente alla posizione del lavoratore.

L’azienda deve conservare solo il dato riguardante la sede di lavoro, alla data e all’orario cui si riferisce la timbratura.

Inoltre, nella app deve esserci un’apposita icona che segnali quando la funzionalità di localizzazione è attiva o no.

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