Onestamente credevamo che episodi del genere non capitassero più da anni, non in un paese che si proclama civile e liberale come l’Italia, ed invece siamo qui a parlare di discriminazione ai danni di quattro ragazze, ree di aver un orientamento sessuale differente.
Il fattaccio succede in Calabria dove il concerto de Le Rivoltelle sarebbe stato cancellato proprio a causa dei gusti sessuali delle componenti del gruppo: «Le Rivoltelle sono lesbiche e questa è una festa religiosa e quindi potrebbero offendere la morale cattolica di ogni singolo cristiano facente parte di questa comunità».
La band è stata considerata in un certo senso non consona e “immorale” da alcuni esponenti del Comitato per le feste parrocchiali di Rossano che hanno voce in capitolo nelle decisioni per i festeggiamenti e gli spettacoli nella cittadina calabrese. Il concerto era già stato concordato, mancava giusto l’ultima firma nel contratto, ma all’improvviso tutto è sfumato.
“La nostra rabbia è stata tale da non poter tacere – dice Elena Palermo, voce e leader del gruppo – Quello che è successo è frutto di un pregiudizio sessista che non potevamo non denunciare”.
“Quello che rende tutto più assurdo e doloroso – si sfoga ancora Elena – è che la decisione di escluderci si basa solo sul pregiudizio. Magari pensano che siamo lesbiche solo perché alcune di noi portano i capelli corti o perché siamo una band rock tutta al femminile. Le nostre preferenze sessuali non sono mai state né una bandiera, né una cosa da nascondere, ma solo una cosa che non è importante. Importa quello che diciamo dal palco, come lo diciamo, i temi che affrontiamo. Non quello che ognuna di noi fa in camera da letto”.