Le tombe dei giganti ritrovate in tutto il mondo

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Mummie e resti di scheletri di possibili giganti sono stati ritrovati in tutto il mondo nel corso degli anni

Le tombe dei giganti ritrovate in tutto il mondo
foto@depositphotos.com

Nel 2004, gli scienziati sono rimasti sbalorditi dalla scoperta di scheletri di quella che si pensa sia un’antica razza di persone alta circa 3 piedi e mezzo ovvero circa un metro, cioè l’altezza di un moderno bambino di tre anni.

Trovato nella remota isola dell’Indonesia, questi pigmei erano chiamati Homo floresiensis e soprannominati “hobbit” a causa delle loro piccole dimensioni (le loro teste non erano più grandi di un pompelmo).

Gli scienziati ritengono che questa razza minuscola si sia estinta circa 13.000 anni fa, sebbene i nativi moderni abbiano riportato la conoscenza di una piccola razza di persone che attualmente o recentemente vivono in aree isolate della giungla.

Questi non sono i primi o gli unici strani scheletri portati alla luce in tutto il mondo, il risultato di milioni di anni di evoluzione o quelle che molti attribuiscono alle creazioni genetiche degli Anunnaki, ci sono molti esemplari sconcertanti di scheletri, teschi e altri resti umani (o simili a umani) che possono davvero far meravigliare sul passato dell’umanità.

Quali sono le tombe e i resti di antichi giganti?

All’interno di un antico tumulo funerario vicino alla città di Sayre nella contea di Bradford, in Pennsylvania, nel 1800 furono scoperti scheletri lunghi circa 7 piedi, ovvero oltre 2 metri.

Ma la caratteristica più notevole di questi alti scheletri non era la loro altezza, ma le strane sporgenze a forma di corno sopra la regione della fronte sui loro crani.

Si stima che furono sepolti intorno al 1200 d.C. Secondo alcune fonti, gli scheletri furono inviati all’American Investigating Museum di Filadelfia e successivamente scomparvero, furono chiamati Horny Devils.

Nel 1888, sette scheletri, che erano stati posti in posizione seduta, furono scoperti da un tumulo vicino a Clearwater, Minnesota.

I crani molto insoliti di questi esseri avevano doppie file di denti sia nella mascella superiore che in quella inferiore. È stato anche notato che le fronti erano basse e inclinate, rispetto ai “normali” teschi umani, e avevano sopracciglia nettamente prominenti.

In uno dei primi numeri della rivista Nature, veniva riportata la scoperta di un uomo gigante sepolto a 14 piedi al centro di uno dei misteriosi tumuli funerari dell’Ohio.

Le braccia, la mascella, le braccia, il petto e lo stomaco dell’uomo enorme erano tutti rivestiti di rame. Corna di legno, anch’esse ricoperte di rame, poggiavano su entrambi i lati della sua testa.

La sua bocca era piena di grandi perle e una collana di denti d’orso tempestata di perle gli pendeva dal collo. Chi fosse quest’uomo, o a quale razza di persone appartenesse, è sconosciuto.

Nel 1879, un tumulo funerario a Brewersville, nell’Indiana, ha prodotto un altro scheletro gigante, secondo l’edizione del novembre 1975 di The Indianapolis News.

Questo ha raggiunto 9 piedi ovvero 3 metri e indossava una collana di pietra di mica e ai suoi piedi fu trovata una rozza effigie umana di argilla.

Lo scheletro gigante è stato esaminato da scienziati dell’Indiana e di New York ed è rimasto in possesso del signor Robinson, proprietario del terreno su cui sorgeva il tumulo. Sfortunatamente, le curiose ossa furono spazzate via da un’alluvione nel 1937.

Robert Connolly ha fotografato uno strano teschio allungato nel 1995. È stato trovato in Sud America e si stima che abbia decine di migliaia di anni.

A parte le sue ovvie anomalie, mostra anche caratteristiche sia dei crani di Neanderthal che di quelli umani, cosa praticamente impossibile perchè secondo i testi di antropologia i Neanderthal non esistevano in Sud America.

Alcuni credono che la forma insolita dei teschi possa essere il risultato di una pratica primitiva nota come “legatura del cranio” in cui la testa di una persona è strettamente legata con cinghie di stoffa o pelle per tutta la sua vita, facendo crescere il cranio in questo modo drammatico.

La teoria della legatura del teschio è contestata, tuttavia, per questo e altri teschi a forma di cono, e puoi leggerli in modo più dettagliato su Teschi anomali.

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