Lettori di impronte, smartphone Android più vulnerabili

VEB

Se una volta la “sicurezza” di avere il proprio smartphone bloccato e accessibile solo dal suo proprietario era data da un codice alfanumerico, l’ormai obsoleto codice pin, ormai sia su dispositivi Android che su iOS per bloccare il proprio dispositivo è sempre più utilizzato un sistema basato sulle impronte digitali.

Al momento i dispositivi che presentano un lettore impronte digitali Android non sono tantissimi, ma questa tecnologia è destinata ad affermarsi velocemente e si stima che entro il 2019 oltre la metà degli smartphone e dei tablet disporrà del lettore di impronte digitali.

Questi strumenti biometrici consentono di sbloccare i dispositivi nel giro di un paio di secondi, danno il via libera per i pagamenti e compiono parecchie altre funzioni del genere, ma sono poi così sicuri così come vengono pubblicizzati?

Nel corso della conferenza Black Hat dello scorso mercoledì, i ricercatori di sicurezza hanno presentato i risultati che rivelano che gli hacker possono ottenere da remoto le impronte digitali da dispositivi Android che utilizzano sensori biometrici: in pratica hanno dimostrato come il lettore di impronte digitali in dotazione sugli iPhone sembra essere più sicuro dei lettori impronte digitali Android perché cripta l’impronta digitale, proteggendola dai malintenzionati.

Sono ad alto rischio numerosi dispositivi Android che possiedono lo scanner per le impronte digitali, tra i quali i Samsung, gli HTC e gli Huawei.

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