Lo strano piano delle volpi luminosi durante la seconda guerra mondiale

VEB

Durante la Seconda Guerra Mondiale, gli Stati Uniti svilupparono strategie insolite per ottenere un vantaggio sui nemici. Tra queste, spicca l’Operazione Fantasia, un progetto audace ideato dall’Ufficio dei Servizi Strategici (OSS) per sfruttare le superstizioni della cultura giapponese. L’obiettivo era indurre paura diffondendo la credenza nell’esistenza di creature soprannaturali.

Cosa erano le volpi luminosi durante la seconda guerra mondiale

Il Mito della Kitsune: Una Strategia Psicologica

L’Operazione Fantasia si basava sulla figura mitologica della kitsune, una volpe fantasma considerata un presagio di sventura nel folklore giapponese. L’idea era di sfruttare questa superstizione per minare il morale della popolazione e creare disordini. Edward Salinger, uomo d’affari incaricato dell’operazione, fu il responsabile di trasformare questa teoria in una tattica militare concreta.

Esperimenti con le Volpi Luminose

Il team di Salinger valutò diverse soluzioni, tra cui palloncini a forma di volpe e fischietti evocativi. Tuttavia, la strategia scelta fu quella di utilizzare volpi vive dipinte con vernice luminosa. Per testare la reazione del pubblico, alcune di queste volpi furono liberate nel Rock Creek Park di Washington, D.C. Il risultato fu immediato: i cittadini, terrorizzati dalla visione di animali fosforescenti e saltellanti, fuggirono spaventati, confermando l’efficacia psicologica del piano.

Ostacoli e Abbandono del Progetto

Dopo il successo del test, il team cercò di trasportare le volpi in Giappone. L’idea iniziale di lanciarle in mare fallì, poiché l’acqua lavava via la vernice. Salinger propose allora di impiegare palloncini e dispositivi galleggianti a forma di volpe impagliata con un teschio umano come testa. Tuttavia, nonostante gli sforzi, l’Operazione Fantasia venne cancellata prima della sua attuazione.

Un’Eredità di Ingegno e Psicotattiche

L’Operazione Fantasia rimane un esempio straordinario di guerra psicologica e creatività strategica. Anche se mai realizzata, questa iniziativa dimostra fino a che punto si spingessero le nazioni in guerra per ottenere un vantaggio sui nemici, utilizzando anche superstizioni e miti culturali.

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