Lutto, colori opposti in oriente ed occidente

VEB

Tutti noi, purtroppo, nel corso della vita siamo stati costretti ad affrontare un lutto e ci siamo dovuti rendere conto che il colore dominante è senza dubbio il nero.
Nero per i paramenti, per i vestiti degli accorsi, come del resto l’umore che non potrebbe essere naturalmente peggiore.

Ma da quando il colore nero è predominante?

La scelta risale agli antichi Romani, quando alle cerimonie funebri usare coprirsi con una stola dai colori scuri era imposta da leggi che, nel tentativo di contenere gli sprechi durante queste cerimonie, proibivano l’uso di tessuti troppo preziosi.

Nel 1587 Maria Stuarda, regina di Scozia, prima di essere giustiziata chiese alle sue damigelle di indossare abiti di colore nero per il suo funerale: da quel momento in Europa la scelta di paramenti neri è diventato predominante.

Eppure, in oriente, il colore predominante è l’esatto opposto: il bianco infatti è il colore del lutto in Cina e in India.

Il bianco viene collegato al pallore della morte: nel Camerun del sud le vedove si dipingono le gambe di bianco, nel Camerun del nord il cadavere viene avvolto, tranne le mani e i piedi, con strisce di colore bianco.

Nei secoli però anche in questi paesi si è diffuso anche l’uso occidentale del nero: per questo il kouden , il sacchetto per raccogliere le offerte durante le funzioni funebri, ha un cordoncino nero e uno bianco.

foto@MaxPixel

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