Napoleone Bonaparte, una figura titanica della Storia, è spesso racchiuso in stereotipi che non rendono giustizia alla sua complessa personalità. Sfatare i miti e mettere in luce i dettagli meno noti aiuta a cogliere l’essenza dell’uomo che ha plasmato l’Europa. Ecco cinque aspetti insoliti e affascinanti che riguardano l’Imperatore dei Francesi.

1. Non Era Basso, Era nella Media (Anzi, di Più)
Il mito del “piccolo caporale” è una delle bugie storiche più tenaci. Contrariamente alla vulgata popolare, Napoleone non era un nanerottolo. La sua altezza si attestava intorno a 1 metro e 69 centimetri. All’epoca, questa misura era di circa 3 centimetri sopra la media maschile francese. La diceria fu diffusa dalla propaganda inglese, in particolare dalle feroci caricature di artisti come James Gillray, che lo rappresentavano in miniatura per sminuirne la figura sui campi di battaglia. La confusione è stata alimentata anche dalla differenza tra il “piede” francese e quello inglese, che ha portato a traduzioni errate nei documenti dell’epoca (Fonte: Focus, Studenti.it).
2. Il Suo Vero Cognome Era Buonaparte
Prima di diventare il simbolo della potenza francese, Napoleone era un còrso con radici italiane. Il suo cognome originario era Buonaparte. Fu lui stesso a modificarlo in Bonaparte nel 1796, poco prima di sposare Giuseppina de Beauharnais e partire per la Campagna d’Italia. Il cambio non fu casuale: eliminare il dittongo “uo” rendeva il cognome più facile da pronunciare in francese, un gesto non solo di assimilazione culturale ma di vera e propria costruzione dell’immagine pubblica, fondamentale per la sua ascesa politica. La sua famiglia vantava origini toscane e lo stesso Napoleone si definì una volta “italiano o toscano, piuttosto che còrso” (Fonte: Storia & Dintorni).
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3. Aveva un Soprannome d’Infanzia e Scrisse un Romanzo
La sua infanzia è un capitolo meno noto. Da bambino, in famiglia, lo chiamavano affettuosamente “Nabulio”. Un nomignolo che stride con la sua immagine di inflessibile condottiero. Ma non è tutto. Prima di vestire i panni di console e imperatore, Napoleone si dedicò anche alla letteratura: nel 1795, scrisse un romanzo romantico intitolato Clisson et Eugenie. L’opera, influenzata da Rousseau e dal genere sentimentale, rimase inedita fino al 1920, offrendo uno sguardo raro sulla sua sensibilità giovanile, molto lontana dal pragmatismo del futuro statista (Fonte: NapoleonBonaparte.eu).
4. La Sua Dieta Era Semplice e Irascibile
A dispetto dei sontuosi banchetti della sua corte, Napoleone non era affatto un buongustaio e aveva un approccio al cibo estremamente rapido e disattento. Spesso saltava i pasti o arrivava in ritardo, costringendo i commensali a un ritmo vertiginoso. Prediligeva piatti semplici e veloci, come le zuppe di patate, fagioli e cipolle, o carne come il montone alla griglia e il pollo. La sua fretta e l’uso frequente delle mani per mangiare sono documentati da valletti come Louis Constant Wairy. Questa abitudine, unita al disinteresse per il vino, lo rendeva un ospite peculiare. Un esempio celebre è il Pollo alla Marengo, cucinato per lui in fretta dopo la vittoria del 1800, che divenne uno dei suoi piatti preferiti (Fonte: Il Fatto Alimentare, Vinosano).
5. Una Paura Insolita: L’Orrore per i Gatti Neri
Nonostante la sua fama di coraggio e audacia sui campi di battaglia, l’Imperatore nutriva una superstizione molto particolare: detestava i gatti neri. Sebbene non fosse paralizzato dalla paura, teneva ben lontani questi felini. Questo dettaglio, apparentemente insignificante, rivela un lato umano e vulnerabile, mostrando come anche una figura di così grande potere fosse soggetta a credenze popolari e superstizioni (Fonte: Focus Junior). La sua esistenza, in fondo, era retta dal detto: “Nel mondo ci sono soltanto due forze, la spada e lo spirito. Alla lunga, la spada viene sempre vinta dallo spirito” (Frase celebre di Napoleone, da Libreriamo).
Domande Frequenti su Napoleone Bonaparte
1. Perché si dice che Napoleone fosse basso?
Il mito della bassa statura fu una strategia di propaganda diffusa dagli inglesi per ridicolizzare e sminuire la sua figura. Le celebri caricature lo ritraevano come un “piccoletto” rabbioso. In realtà, con i suoi 1,69 metri, Napoleone era più alto della media dei francesi del suo tempo, che era di circa 1,66 metri. La credenza è stata amplificata anche da una confusione nelle unità di misura tra il “piede” francese e quello inglese.
2. Cos’è la “Mano nel Gilet” nei ritratti di Napoleone?
La posa iconica, con la mano destra infilata nel panciotto, non era un tic o un tentativo di alleviare i dolori di stomaco. Si trattava di una convenzione pittorica molto diffusa tra l’alta società del XVIII e XIX secolo, in particolare tra gli uomini di un certo rango. Indicava compostezza, educazione e leadership misurata, una posa che si ritrova in molti altri ritratti di personaggi illustri dell’epoca.
3. Qual è l’eredità più duratura di Napoleone oltre le guerre?
L’eredità più profonda di Napoleone risiede nella sua opera di riformatore civile e amministrativo. Il Codice Civile (o Codice Napoleonico) del 1804 ha stabilito il primato della legge, la proprietà privata e l’uguaglianza giuridica, influenzando il diritto di molte nazioni. Inoltre, la sua creazione dei prefetti come delegati del governo centrale nelle province e l’istituzione dei licei (nel 1802) hanno plasmato l’organizzazione statale e l’istruzione pubblica in Francia e oltre.
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