Anche noi, qualche settimana fa, ne avevamo parlato, annunciando quali sarebbero stati i sette film tra cui scegliere quello che avrebbe rappresentato, nella prossima cerimonia degli Oscar, il nostro paese, e alla fine il vincitore è stato incoronato.
Il documentario Fuocoammare, girato interamente all’isola di Lampedusa, già orso d’oro a Berlino, è il titolo italiano in corsa per il film straniero.
Senza dubbio questa è la scelta di un cinema di impegno civile che vuole cercare di far breccia nella sensibilità degli americani, che troppo spesso guardano alle tragedie della disperazione nel Mediterraneo con occhi forse increduli e ignari.
Il regista Gianfranco Rosi, a Parigi quando gli è stata comunicata la bella notizia, ha commentato: «Questa candidatura va oltre il mio film. In questi 8 mesi il film è stato distribuito in più di 60 paesi. E mi sembra sia diventato un film di tutti. In un mondo in cui si continuano a erigere muri e barriere spero che questo film possa seguire le parole di Obama: chi costruisce dei muri costruisce una prigione per sé stesso», dice Rosi.
Per girare questo documentario Rosi ha vissuto per più di un anno nell’isola siciliana raccontando le storie di chi nell’isola ci abita da sempre, i lampedusani, e dei migranti.
La pellicola, che tra una settimana andrà in onda in prima serata su Rai3, è stata scelta dalla Commissione di Selezione istituita dall’Anica composta da Nicola Borrelli, Tilde Corsi, Osvaldo De Dantis, Piera Detassis, Enrico Magrelli, Francesco Melzi d’Eril, Roberto Sessa, Paolo Sorrentino e Sandro Veronesi.