Salmonella, oltre 18 mila galline da abbattere a Correggio

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Per coloro che non la conoscessero, la salmonellosi è un’infezione dell’apparato digerente provocata dai batteri di forma bastoncellare appartenenti alla famiglia delle Enterobacteriaceae, del genere Salmonella.

La salmonella è un batterio gram-negativo presente nell’ambiente, nel suolo, nelle acque e come parassita intestinale nell’uomo e negli animali (domestici e da cortile, come polli, maiali, bovini, roditori, cani, gatti, pulcini, e selvatici, compresi rettili domestici come tartarughe d’acqua), che ne rappresentano il serbatoio.

Esistono oltre 2.000 sierotipi di salmonella noti. I ceppi più frequentemente diffusi nell’uomo e nelle specie animali sono la S. Enteritidis e la S. Typhimurium, dette salmonelle minori, che causano nell’uomo la maggior parte delle infezioni alimentari a carico dell’intestino. Il sierotipo Typhi, trasmesso principalmente attraverso l’acqua, è invece responsabile della febbre tifoide.

La salmonellosi si trasmette per via oro-fecale, in particolare attraverso l’ingestione di cibi contaminati da feci animali o umane infette, che però non presentano alcuna alterazione alla vista o all’olfatto perché, se non raramente, il batterio non riesce subito ad iniziare il suo ciclo metabolico. Quando ci riesce, questo produce idrogeno solforato (H2S), che produce uno sgradevole odore che fa capire che il cibo è avariato.

L’infezione da salmonella è una delle cause più frequenti di tossinfezioni alimentari e rappresenta nel mondo un problema di sanità pubblica: secondo dati riportati da Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare), ogni anno nell’Unione europea si registrano più di 100.000 casi di salmonellosi, con un peso economico stimato di tre miliardi di euro all’anno.

Sono considerati alimenti a rischio le uova crude e le preparazioni che ne derivano, la carne e il pollame, gli insaccati di suino, il latte non pastorizzato, oltre a salse, creme e gelati artigianali.

Ma la contaminazione degli alimenti può avvenire anche al momento della produzione, nella fase di preparazione, o anche dopo la cottura, a causa di una manipolazione non corretta.

Per evitare vere e proprie epidemie, le autorità nazionali effettuano controlli regolari nelle aziende e negli allevamenti che trattano i prodotti a rischio. Se durante il controllo sui campioni i riscontri non risultano conformi e in linea con le normative stabilite dalla Comunità Europea e in parallelo con il Piano Nazionale dei controlli negli avicoli, riscontrando focolai di salmonellosi, scatta l’iter previsto dalla legge che prevede l’invio del bestiame interessato all’inevitabile macello.

Salmonella, oltre 18 mila galline da abbattere a Correggio

Salmonella oltre 18 mila galline da abbattere a Correggio

Proprio grazie a questi controlli è stato possibile riscontrare una positività per salmonella in un allevamento di galline ovaiole nella zona di Correggio (Reggio Emilia). Lo comunica l’azienda Usl-Irccs.

Il controllo ha riguardato la lettiera, ovvero il pavimento del capannone, mentre sono risultati negativi i controlli sulle uova campionate, destinate alla produzione di prodotti alimentari cotti.

Le circa 18.000 galline dell’allevamento sono quindi destinate alla macellazione e, se risulteranno negative alla salmonella, saranno utilizzate per la produzione di alimenti cotti.  E’ utile ricordare che il trattamento termico, sia della carne che delle uova, annulla la possibilità di contaminazione.

Secondo il titolare dell’azienda, la stima del danno subito è di circa 200mila euro.

In seguito al comprensibile allarme destato nei consumatori dalla notizia della positività al batterio riscontrata nell’allevamento di galline a Correggio, l’Ausl di Reggio Emilia ha ritenuto opportuno diramare dei consigli per difendersi dalla salmonella.

L’Ausl in particolare ricorda che è opportuno consumare carni e uova cotte, in quanto il solo trattamento termico è già sufficiente ad eliminare ogni possibilità di contaminazione. Qualche precauzione in più è necessario per quanto riguarda le uova, maggiormente soggette a manipolazioni: è buona norma lavarsi le mani e ogni altro utensile che sia venuto a contatto con le uova e con i gusci in quanto anche questi potrebbero essere veicolo di infezione nel caso in cui venissero a contatto con alimenti contaminati.

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