Ictus bambini molti danni sono reversibili da soli

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Il termine ictus e i suoi numerosi sinonimi (colpo apoplettico, attacco apoplettico, infarto cerebrale, stroke) indicano una perdita di funzione del cervello, causata da un insufficiente apporto di sangue a un’area più o meno estesa dell’organo.

Senza questo apporto sanguigno fondamentale, il tessuto cerebrale comincia a morire per l’assenza di ossigeno e nutrienti.
L’ictus si contraddistingue per l’insorgenza improvvisa e, a causa degli effetti deleteri che esso può avere, richiede un intervento immediato.

L’incidenza dell’ictus, in Italia e nel mondo, è altissima; nel nostro paese, ogni anno, colpisce più di 200.000 persone, di cui l’80% sono nuovi episodi mentre il restante 20% ricadute (cioè pazienti che hanno già avuto un episodio passato di ictus).

I principali fattori di rischio sono rappresentati dall’ipertensione, dall’aterosclerosi, dal fumo di sigaretta e dall’abuso di alcool; non a caso, quindi, l’ictus è più frequente negli uomini rispetto alle donne e nei Paesi industrializzati rispetto a quelli in via di sviluppo.

Purtroppo, anche se nella stragrande maggioranza dei casi riguarda persone adulte, anche un bambino lo può subire subito dopo la nascita: è un disturbo s che capita ad almeno 1 bimbo su 4.000, poco prima, durante o dopo che nasce.

Si tratta ovviamente di un evento traumatico per il cervello che subisce un cambiamento repentino della circolazione sanguigna quando il piccolo viene partorito dalla madre.

Le cause dell’ictus nei bambini in gran parte non sono note e dipendono dall’età del bambino: si stimano oltre 100 fattori di rischio per questa categoria di pazienti.

Ictus bambini molti danni sono reversibili da soli

Ictus bambini molti danni sono reversibili da soli

I principali fattori di rischio per l’ictus sono: malattie congenite del cuore ma anche malattie cardiache acquisite (soprattutto se associate a danni alle valvole cardiache), patologie genetiche (ad esempio anomalie della parete dei vasi), anomalie nella coagulazione del sangue (soprattutto per le forme emorragiche).

L’ictus è una lesione al cervello. Pertanto, è possibile che a lungo termine possa andare a compromettere qualsiasi area delle funzioni cerebrali e quindi qualsiasi sua funzione. Le conseguenze dei danni cerebrali dovuti all’ictus dipendono dalla sede e dall’estensione del danno, nonché’ dall’età in cui esso si è verificato.

Rispetto ai casi riscontrati in pazienti di età maggiore, l’ictus in un neonato non ha lo stesso impatto che in adulto: lo rivela uno studio condotto alla Georgetown University di Washington DC.

Come spiega la ricerca, un decennio o due dopo un evento cerebrovascolare perinatale che ha danneggiato il lato sinistro del loro cervello, adolescenti e giovani adulti colpiti avevano ‘rimediato’ usando il lato destro. I risultati quindi dimostrano quanto la funzione cerebrale sia ‘plastica’ nei bambini, come spiega la neuro-scienziata cognitiva Elissa Newport, direttore del Center for Brain Plasticity and Recovery dell’ateneo americano.

Lo studio è stato effettuato con tecniche di imaging. L’analisi ha analizzato 12 persone, di età compresa tra i 12 e i 25 anni che erano stati affetti da un ictus alla nascita: è stato notato che queste persone utilizzavano il lato destro del cervello per le funzioni legate al linguaggio, normalmente gestite dalla parte sinistra.

I soggetti in questione avevano dei disturbi della funzione esecutiva, oltre che una leggera zoppia, facilmente riscontrabili nei soggetti con lesioni cerebrali. In genere comunque le funzioni cognitive fondamentali, tipo la comprensione e la produzione del linguaggio, erano davvero straordinarie.

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