Obesità malattia ad alto rischio: ogni 10 minuti un decesso

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Uno dei mali del secolo, l’obesità è un problema che affligge milioni di persone in tutto il mondo e non riguarda solo il cosiddetto fattore “estetico” ma soprattutto quello legato alla salute, una condizione medica che porta anche effetti negativi sulla qualità della vita e soprattutto sull’aspettativa di vita in moltissimi casi.

È pur vero che tale patologia normalmente è tipica di una società che vive nel “benessere”, ma è anche una delle principale cause prevenibili di morte in tutto il mondo ed è in aumento negli adulti e nei bambini.

Se per gli antichi essere in carne era sinonimo di salute, tanto che i soggetti troppo magri (e il più delle volte lo erano perché morivano di fame) erano considerati malati, per le nuove generazione, per fortuna non è più così, le cose adesso sono cambiate molto.

Bene o male, in molte parti del mondo di cibo ce n’è a sufficienza, forse pure troppo.

Certo, ci sono le eccezioni, ma non è raro vedere anche persone povere o indigenti sovrappeso in Italia e altrove.

Questo è un fenomeno preoccupante perché, oltre a mangiare male, si tende comunque a mangiare troppo. Con tutte le conseguenze del caso.

Chi è in sovrappeso tende a sviluppare malattie di un certo rilievo che un normopeso sviluppa più raramente.

Non solo: chi è in sovrappeso affronta le malattie con maggiore difficoltà degli altri, tanto è vero che le complicanze per gli obesi sono spesso fatali.

La tendenza quindi non è quella di considerare l’obesità una condizione fisica, ma una vera e propria malattia, e come tale va curata.

Uno studio compiuto dalla famosa Università di Washington, pubblicato sul prestigioso New England Journal of Medicine, ci dice alcune cose interessanti.

Intanto le persone affette da questa patologia nel mondo sono circa due miliardi, un numero impressionante. Fra queste, nel 2015, quattro milioni sono decedute a causa di complicanze dovute al loro peso eccessivo.

La ricerca dice anche che negli ultimi dieci anni l’obesità nell’intero pianeta è addirittura triplicata, e si registra non solo nei Paesi che tradizionalmente godono di un benessere superiore, ma anche in realtà dove malnutrizione e fame sembravano farle da padrone.

I rischi sono tanti per coloro che risultano essere sovrappeso.

Lo studio parla di malattie cardiovascolari, ma anche di tumori, con particolare riferimento a quelli dell’esofago, dello stomaco, del pancreas, del fegato, del colon, del rene, dell’utero, e delle ovaie.

Ma il professor Michele Carruba, Direttore del Centro di Studio e Ricerca sull’Obesità All’Università degli Studi di Milano, è fiducioso: “L’obesità è una malattia curabile. E’ Pertanto necessario mettere in atto una serie di attività volte da un lato a sensibilizzare la popolazione sull’importanza della prevenzione, dall’altro a rendere consapevole la classe politica e dirigente che affrontare l’epidemia di obesità è ormai necessario e non più procrastinabile”.

“Il Position Paper, presentato lo scorso novembre al Ministero della Salute, prosegue Carruba, è stato il primo passo per sensibilizzare in primis le istituzioni su questa epidemia e giungere a una soluzione efficace”.

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