Spazio, sonda Cassini ha finito la sua ventennale avventura

VEB

Grazie a lei gli studiosi hanno scoperto alcune fondamentali novità e molte cose scopriranno persino dalla sua distruzione: dopo due decenni di onorata “carriera”, la sonda Cassini ha finito per sempre la sua corsa e la sua avventura spaziale.

La sonda Nasa-Esa-Asi ha compiuto il suo ultimo tuffo su Saturno, schiantandosi contro l’atmosfera del pianeta. A dare la conferma è il presidente dell’Asi Roberto Battiston, in collegamento dal Jpl della Nasa, a Pasadena, con la sede di Roma dell’Agenzia Spaziale Italiana.

Una scelta, quella di farla esplodere, che Barbara Negri, responsabile Asi per l’esplorazione dell’universo ha definito – durante l’evento organizzato dall’Agenzia per accompagnare il Grand Finale della missione Nasa-Esa-Asi – “ecologica”.

Cassini, ha detto, “ha generatori a radioisotopi quindi ha un potenziale inquinante serio”. Lasciar orbitare la sonda intorno al pianeta, avrebbe comportato il rischio di impatto della sonda con le lune principali di Saturno, Titano e Encelado, “che hanno mostrato di avere caratteristiche compatibili con la possibilità di sviluppo di vita di qualunque tipo”. “Evitare di contaminare in maniera serie queste due lune, lasciava come unica scelta questa distruzione cruenta”, ha concluso Barbara Negri.

Molte delle scoperte sensazionali fatte nel corso di questa lunghissima missione sono state rese possibili grazie al contributo degli scienziati dell’Inaf alla strumentazione della sonda: quattro sono i membri del Team Scientifico dello spettrometro Vims e tre i participating scientists, tutti dell’Istituto di Astrofisica e planetologia spaziali di Roma dell’Inaf. Hanno prodotto circa il 20 per cento delle pubblicazioni scientifiche generate dai dati dello strumento, che si è dimostrato uno dei principali a bordo della sonda.

Con il suo ultimo tuffo, schiantandosi contro l’atmosfera del pianeta, la sonda Nasa-Esa-Asi ha chiuso per sempre la sua missione dei record.

Cassini “ha esteso in modo esponenziale la nostra conoscenza del sistema solare” ha aggiunto invece Battiston. La sonda non manderà più segnali ma ora per gli scienziati inizia la fase più cruciale della missione: studiare i 635 GB di dati e le 453.000 foto inviati dallo spazio. La gloriosa carriera di Cassini, – una missione costata oltre 5 miliardi di euro di cui 4 miliardi investiti dalla Nasa e 1,5 miliardi dall’Europa e Italia di costi complessivi per sonda, lander e esperimenti – chiude con numeri da record.

Il gran finale di Cassini segna anche il debutto della Sardinia Deep Space Antenna (Sdsa), ovvero la configurazione del Sardinia Radio Telescope per il Deep Space Network a supporto di missioni interplanetarie, equipaggiando in modo adeguato lo straordinario telescopio realizzato dall’Inaf.

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