Trump vuole la Groenlandia e la Danimarca chiede la California

VEB

La rielezione di Donald Trump e la sua successiva proposta di acquisire la Groenlandia hanno ispirato in Danimarca una singolare iniziativa: una petizione per “acquistare” la California dagli Stati Uniti. Lanciata come una campagna ironica, ha già raccolto oltre 200.000 firme, con l’obiettivo di raccogliere donazioni fino a 1 trilione di dollari e raggiungere mezzo milione di sottoscrizioni.

Trump vuole la Groenlandia e la Danimarca chiede la California
foto@pixabay

Uno slogan che fa discutere

Lo slogan dell’iniziativa, “Make California Great Again”, campeggia in bella vista sul sito dedicato alla campagna. Qui si sostiene che unendo la California alla Danimarca si otterrebbero più sole, palme e piste per lo skate, con in cambio l’introduzione di elementi tipici della cultura danese come l’“hygge” (ovvero calore e serenità), piste ciclabili e i celebri smørrebrød biologici. Il tutto condito dalla promessa di una politica basata sui fatti, dal rispetto dello stato di diritto e da un sistema di assistenza sanitaria universale.


Celebrità e sostegno mediatico

Tra i volti noti che appoggiano la provocazione figurano il batterista dei Metallica Lars Ulrich e l’attore di Hollywood Viggo Mortensen, noto per la sua interpretazione nella saga de “Il Signore degli Anelli”. Secondo la campagna, la loro adesione simboleggerebbe il desiderio di trasformare la California in una vera e propria “Nuova Danimarca”.


Trump e Newsom: tensione politica in California

La proposta satirica danese arriva in un momento di tensione tra l’ex presidente Trump e il governatore democratico della California Gavin Newsom. Quest’ultimo ha stanziato 50 milioni di dollari per sostenere le spese legali contro le politiche di espulsione dell’amministrazione Trump, e in risposta l’ex presidente aveva minacciato di sospendere o limitare gli aiuti federali allo Stato in caso di calamità naturali come gli incendi boschivi di Los Angeles.


La posizione danese sulla Groenlandia

Dietro il sarcasmo danese, si nasconde una reazione al piano di Trump di acquistare la Groenlandia, regione autonoma appartenente al Regno di Danimarca. La premier danese Mette Frederiksen ha ribadito più volte che “la Groenlandia non è in vendita” e che “appartiene ai groenlandesi”. Il desiderio degli Stati Uniti di acquisire quest’isola artica è motivato da interessi economici e strategici: il riscaldamento globale sta rendendo più accessibili risorse preziose come petrolio, gas naturale e materiali fondamentali per la tecnologia verde, senza contare le nuove possibili rotte marittime che si stanno aprendo con lo scioglimento dei ghiacciai.


Un interesse americano di vecchia data

Le voci di un’acquisizione statunitense della Groenlandia circolavano già dal 2019, quando l’allora presidente Trump aveva dichiarato di voler mettere mano all’isola per rafforzare la “sicurezza economica” degli Stati Uniti. Più di recente, il repubblicano Buddy Carter ha proposto un disegno di legge per procedere ufficialmente all’acquisto e rinominare la Groenlandia in “Terra Rossa, Bianca e Blu”.


Il punto di vista groenlandese

Anche il primo ministro della Groenlandia, Mute Egede, ha ribadito la volontà di mantenere l’autonomia dell’isola: “Siamo groenlandesi, non vogliamo diventare americani e nemmeno danesi. Il futuro della Groenlandia sarà deciso dai groenlandesi”. Un messaggio che sottolinea l’importanza di rispettare le aspirazioni della popolazione locale.


Conclusioni

La campagna satirica danese, pensata per rispondere ironicamente alle intenzioni di Trump, ha riscosso un notevole successo mediatico, suscitando dibattiti sia in Danimarca sia negli Stati Uniti. Se da un lato i danesi scherzano su un’ipotetica “Nuova Danimarca” in California, dall’altro il governo di Washington sembra invece fare sul serio con la Groenlandia.
Nel frattempo, le autorità di Copenaghen e di Nuuk (capitale groenlandese) continuano a difendere la sovranità dell’isola, mettendo in chiaro che il destino della Groenlandia non è sul mercato.

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