Vaccini, basterà autocertificazione per essere ammessi a scuola

VEB

Certo che non si può dire che, quantomeno sul fronte vaccini, Movimento 5 Stelle e Lega, saliti al governo del nostro paese da poco più di un mese, non stiano rispettando il Patto di Governo: fin dalla compagna elettorale contrar all’obbligo vaccinale, non lo hanno tolto, almeno per ora, ma di certo stanno andando in quella direzione.

E non è solo per le parole di Matteo Salvini che pure, la scorsa settimana, tra chiusura dei porti ed affermazioni al limite del razzismo pronunciate a Pontida, ha trovato tempo e modo di esprimersi proprio contro l’obbligo vaccinale.

Se pochi giorni prima il ministro dell’Interno era intervenuto sul tema definendo “pericolosi” i 10 vaccini e suscitando la reazione della ministra della Salute Giulia Grillo che aveva preso le distanze da questa sua dichiarazione, aveva poi raddrizzato il tiro, ma non troppo: “Vaccini? Ho detto quello che ho sempre detto: non sono un no-vax, ho vaccinato i miei due figli, alcuni sono utili. Dico solo che dieci sono troppi. Al ministro della salute ho chiesto solo il diritto allo studio per tutti i bimbi”.

Dal palco di Pontina ha poi aggiunto: “Farò di tutto perché i bimbi entrino tutti a scuola a settembre, accompagnati dalla loro mamma e dal loro papà”.

Ed ora arriva la notizia che chi non ha ancora messo in regola i propri figli con i vaccini potrà attendere ancora un anno e nel frattempo iscriverli in questi giorni ad asilo e materna per l’anno scolastico 2018/2019, presentando una semplice autocertificazione.

Sarebbe questo, a quanto si apprende, il contenuto di un provvedimento amministrativo dei ministeri Salute e Istruzione.

Non sarebbe quindi più richiesta la documentazione della Asl la cui scadenza di presentazione era prevista per il 10 luglio 2018.

«Proprio in questi giorni il ministero della Salute è al lavoro, insieme al ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, per individuare le iniziative più idonee» ad «alleggerire delle famiglie senza che vengano in alcun modo compromesse le positive finalità di prevenzione che vanno riconosciute, senza alcun dubbio, alle vaccinazioni», oltre che a «consentire a tutti i minori di poter frequentare gli asili nido e le scuole dell’obbligo», ha spiegato nelle stesse ore il ministro della Salute, Giulia Grillo, rispondendo a un’interrogazione nel corso del Question Time alla Camera.

«Iniziative – ha aggiunto Grillo – che terranno certamente conto di quel migliore bilanciamento tra il diritto all’inclusione, in età scolare e pre-scolare, e il diritto alla tutela della salute, individuale e collettiva, che è rinvenibile nel contratto di Governo e che, dunque, costituisce la stella polare per la nostra attività in materia. Non una semplice proroga, dunque, ma una significativa semplificazione dell’onere documentale a carico dei genitori dei minori di anni 16, che frequentano le scuole di ogni ordine e grado e i servizi educativi per l’infanzia; non una misura temporanea, per così dire ‘a tampone’, ma un insieme di accorgimenti che rendano, progressivamente, sempre più pacifico e meno conflittuale il rapporto tra cittadino e istituzioni sanitarie e scolastiche».

È ora prevedibile che attorno al provvedimento si scateni una forte opposizione da parte della comunità scientifica, che vede nell’estensione del regime di autocertificazione un modo per affossare la legge sui vaccini obbligatori ritenuta invece fondamentale per garantire una copertura vaccinale considerata sicura.

Ricordiamo, per i pochi che in questi mesi non avessero assistito alla guerra combattuta tra istituzioni e no-vax, che il decreto vaccini – Legge 31 luglio 2017, n. 119 – stabilisce l’obbligo, per i minori di età compresa tra 0 e 16 anni e per i minori stranieri non accompagnati, di dieci vaccinazioni gratuite: anti-poliomielitica, anti-difterica, anti-tetanica, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus influenzae tipo B, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite e anti-varicella.

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