Vaccini, Burioni protesta delle mamme no vax sui social

VEB

Come vi abbiamo raccontato nelle scorse ore, prima di andare in vacanza il Senato ha approvato il decreto “milleproroghe”: per quanto riguarda il comparto scuola, per un altro anno basterà presentare l’autocertificazione di avvenuta vaccinazione, e coloro che non saranno vaccinati non subiranno nessuna conseguenza e soprattutto non rischieranno di essere allontanati dalla classe.

Una vittoria per gli agguerriti no-vax, una sconfitta per la maggior parte del mondo scientifico, che aveva visto nell’obbligo vaccinale un’ottima soluzione per raggiungere l’immunità di gregge e riuscire a salvare i bambini più deboli dal rischio di contrarre virus che per loro potrebbero rivelarsi addirittura letali.

A scendere ancora una volta in campo, per denunciare la questione, è il virologo Roberto Burioni, diventato noto al grande pubblico proprio per la sua battaglia a sostegno dell’obbligo vaccinale, portata avanti anche attraverso i social.

“Smetta di dire circonvolute nullità e faccia ritirare questo vergognoso emendamento o passerà alla storia, e al primo morto di morbillo sarà giustamente sbranata dall’opinione pubblica”, ha scritto stavolta Burioni su Twitter, rivolgendosi direttamente alla ministra della salute Grillo.

Per la sua posizione il virologo è stato criticato aspramente su Facebook da una mamma no-vax. “Ho saputo che vai al mare al n…, prego di non incontrarti e in cuor mio spero che affoghi“, ha scritto la donna.

Per ogni lacrima versata, per ogni notte insonne, per ogni discriminazione, per ogni ora tolta ai nostri figli dietro questa guerra… il mio più sonoro vaff!“, ha aggiunto.

Un’altra mamma, sempre sui social network, ha ammesso di aver falsificato il certificato vaccinale: “Ti è rimasto un foglio mandato dalla Asl con su le vaccinazioni che devi fare? Ecco, io ho fatto così: l’ho preso, scannerizzato, cambiato data, fotocopiato e portato alla materna, fine“.

“Squadrismo”: questo il commento, semplice e lapidario, del dottore alle parole scritte dalla madre su Facebook.

Ma a sostenere il virologo è anche la Federazione nazionale degli ordini dei medici con il presidente Filippo Anelli che in un appello al Parlamento ha dichiarato: “No al rinvio di un anno dell’obbligo di presentare i certificati vaccinali per l’iscrizione alla scuola dell’infanzia e ai nidi”.

Inoltre in queste ore sono scesi in campo anche i presidi, che sottolineano quanto sia delicata la situazione da affrontare a settembre.

“Sarà impossibile escludere tra immunodepressi e non vaccinati: come si possono mantenere le distanze in palestra, in gita o in corridoio?”, si domanda Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale dei presidi. “Si tratta di una complicazione per le scuole”, aggiunge.

Anche Mario Rusconi, presidente ANP-Lazio, solleva lo stesso problema: “L’emendamento per assicurare la distribuzione dei non vaccinati apre alla possibilità che i bambini possano cambiare classe, causando evidenti effetti negativi sia sul piano educativo che su quello formativo. Un ulteriore problema nasce con la condivisione e la gestione degli spazi comuni: mense, palestre e aree ludiche”.

“I presidi – continua Rusconi – seguendo il calendario annuale delle attività e comunque entro fine luglio, hanno già formato le classi e le sezioni secondo i criteri stabiliti dal Consiglio d’Istituto ma senza i contenuti dell’emendamento appena approvato. I decisori politici dimostrano così di non conoscere i tempi e il calendario della scuola”.

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