Una notizia che tutti gli italiani aspettavano con ansia: il primo passo è stato fatto affiche il tanto atteso reato di omicidio penale divenga legge ed entri a tutti gli effetti a far parte del codice penale italiano.
Diciamocela tutta: è inconcepibile che chiunque uccida col proprio veicolo delle persone, magari sotto effetto di alcol e droghe, se la cavi con poco più di una piccola multa, e magari non gli viene neppure sottratta la patente di guida.
Nelle ultime ore è stato così approvato dalla commissione Giustizia del Senato il ddl sull’omicidio stradale: prevista una pena massima di 12 anni nel caso in cui si procuri la morte guidando in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di droghe, oltre al ritiro della patente fino a 30 anni.
Nel dettaglio, chiunque si ponga alla guida di un veicolo a motore, ma anche di un natante o di una moto d’acqua in stato di ebbrezza alcolica o di alterazione psicofisica conseguente all’assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope e cagiona per colpa la morte di una persona, “è punito con la reclusione da 8 a 12 anni”, graduato sul tasso alcolemico (sopra 1,5 o tra 0,50 a 1,5). Le pene vanno da 7 a 10 anni se soltanto in stato di ubriachezza. La stessa pena (7-10 anni) si applica anche a chi per colpa uccide una persona, senza essere ubriaco o sotto l’effetto di droghe, e transiti su strade urbane o extraurbane a una velocità superiore o pari al doppio di quella consentita; o attraversi con il rosso; o circoli contromano; o faccia inversione in luoghi vietati; o navighi a velocità doppia del consentito o in uno specchio d’acqua escluso dalla navigazione.
l senatore Luis Orellana del gruppo Misto ha già preannunciato l’intenzione di riproporre per l’aula anche il suo emendamento (bocciato in commissione), relativo all’applicazione di tali norme anche in caso di lesioni colpose con utilizzo durante la guida di apparecchi elettronici (telefonini, tablet e così via).