Caffè fa bene anche se assunto in grande quantità

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Tra le bevande più consumate ed amate al mondo,  anche la letteratura scientifica si è spesso occupata del caffè e ne ha messo in luce gli effetti benefici per il mantenimento della salute e la prevenzione di numerose patologie.

In primis, il caffè è una delle fonti alimentari più ricche di sostanze naturali con proprietà antiossidanti. Questo grazie all’abbondanza di acidi clorogenici e ai composti derivanti dalla tostatura. Si è calcolato che questa bevanda contiene più di 30 composti ad attività antiossidante

Una tazzina ne può quindi contenere dai 350 ai 450 mg, una quantità importante in grado di apportare diversi benefici al nostro organismo.

Questa bevanda ha poi un effetto tonico e stimolatorio sulla funzionalità cardiaca e nervosa, un effetto stimolatorio sulla secrezione gastrica e su quella biliare, perfino un ffetto lipolitico che favorisce il dimagrimento: la caffeina stimola l’utilizzo dei grassi a scopo energetico e la termogenesi, aumentando la quantità di calorie bruciate.

Non va trascurato neppure l’effetto anoressizzante: il caffè assunto in dosi massicce diminuisce l’appetito.

Anche le prestazioni fisiche ottengono dei benefici dopo l’assunzione di questa bevanda. Diversi studi hanno mostrato che la caffeina aumenta i livelli di adrenalina nel sangue. L’adrenalina è un ormone coinvolto nella reazione combatti o fuggi, ovvero la sua presenza prepara il fisico ad un imminente sforzo fisico.

Come per tutte le cose, anche per il caffè ci è però sempre stata consigliata la moderazione, ma ora arriva un nuovo studio a capovolgere il tutto: anche se assunto in grande quantità il caffè non sarebbe nocivo per la nostra salute, ma anzi continuerebbe ad avere un effetto benefico.

E non si parla dei benefici che abbiamo sopra elencato: bere caffè in grandi quantità aiuta addirittura a vivere più a lungo.

Ad arrivare all’incredibile scoperta uno studio pubblicato da Lancet Internal Medicine, secondo cui la mortalità cala del 12% anche in chi è più sensibile agli effetti della caffeina.

I ricercatori dello U.S. National Cancer Institute hanno studiato i dati di quasi 500 mila britannici, sottoponendoli a questionari sul consumo di caffè e a un test genetico.

Un terzo dei partecipanti beveva da due a tre tazze al giorno, mentre 10 mila superavano le otto. I soggetti, tra 40 e 69 anni, sono stati seguiti per dieci anni, periodo in cui sono morti circa 15 mila partecipanti.

Nella maggior parte dei casi la morte è stata determinata da cancro e attacchi cardiaci  ma secondo lo studio, i consumatori di caffè non presentano maggiori rischi  di morire per patologie cardiache o per problemi legati alla pressione rispetto a chi fa a meno della bevanda. Al contrario, sembra che il consumo di caffè sia inversamente associato a tutte le cause di morte del campione indagato.

Gli scienziati hanno inoltre sottolineato che la popolare bevanda può far parte di una dieta sana ed hanno aggiunto che ancora non è chiaro come il caffè possa influire sulla longevità.

“Non è chiaro come il caffè possa influire sulla longevità – spiegano gli autori – questa bevanda contiene oltre mille composti, inclusi molti antiossidanti, che potrebbero proteggere le cellule. Fra queste, precisano, non c’è la caffeina, visto che diverse ricerche precedenti hanno trovato gli effetti anche per chi beve decaffeinato”, hanno chiosato.

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