Calcio, tecnologia fu: lo sport dei dinosauri si è svegliato

VEB

L’arrivo della Var e della goal-line technology ufficializzano il matrimonio atteso

Abbiamo dovuto subire il gol-non-gol di Germania-Inghilterra del 1966 prima e del 2008 poi, il gol di Turone che a Roma ancora piangono e quelli della Juve nel 1998 contro Empoli ed Udinese: ha dovuto infliggere una testata a Materazzi il povero Zidane, affinché si invocasse l’utilizzo della tecnologia anche nel calcio, l’Irlanda di Trapattoni ha perso il sogno dei Mondiali 2010 per una mano allo scadere di Henry che tutto il mondo aveva visto, o quasi.

Oggi, finalmente, il calcio è rinsavito: nulla di speciale, per carità, semplicemente si è allineato a tutti gli altri sport del mondo. Dal tennis alle principali leghe americane, tutti da almeno un decennio hanno chiesto supporto alla tecnologia, con ottimi risultati. Ma lo sport dei dinosauri ha sempre dovuto subire lo snobismo dei suoi padroni, poco avvezzi ai cambiamenti e spaventati da qualcosa che avesse meno capelli bianchi di loro.

Prima la goal-line technology, un affarino la cui introduzione era tanto semplice quanto ovvia. Il suo utilizzo avrebbe in passato cambiato la storia di tante partite, o addirittura di tornei, senza implicare quegli annosi problemi di tempo ed utilizzo che il partito dei no-technology a più riprese invocavano. “Come si può interrompere una partita di calcio per ricorrere sempre alla moviola“, affermavano gli elefanti ai piani alti del football. Come si fa in tutti gli altri sport, semplice. Da qui nasce l’ingresso della Var, che nel giro di pochi anni a tutti gli effetti porterà la moviola nel calcio. Sulla falsariga dell’occhio di falco nel tennis, ci sarà la possibilità di tre chiamate per squadra, solo in caso di rigore, gol annullato o scambio di persona per ammonizioni ed espulsioni. Degli esperimenti sono già iniziati in occasione di amichevoli fra nazionali, in Italia-Germania di pochi giorni fa è stata persino utilizzata per confermare l’invalidità di un gol realizzato dai tedeschi. L’obiettivo da noi è quello di introdurla dalla Coppa Italia del 2017, il sogno a livello continentale è addirittura ufficializzarne l’ingresso dai Mondiali in Russia del 2018.

E’evidente come la tecnologia non abbia portato cambiamenti sostanziali solo per quanto concerne il ricorso ad un risultato più meritocratico nello sport, che si tratti di Basket, Baseball o Rugby. L’aiuto portato dalle nuove tecnologie è stato fondamentale anche per quanto concerne l’utilizzo di nuovi materiali tesi a migliorare le perfomance degli atleti nei più svariati sport, come illustra una infografica sull’innovazioni tecnologiche nello sport pubblicata da Bwin. Nel nuoto, con i costume anti-attrito, nel basket con le rinomate Air Jordan, i caschi anti-commozione celebrale nella Nfl o l’utilizzo di nuove mazze da baseball per prevenire i costanti problemi al gomito degli atleti. Persino dei canestri più resistenti, che spesso tendevano a crollare sotto le schiacciate portentose dei maestri dell’Nba: si è persino nella Nfl trovato il modo di impedire le ripetute trattenute fra gli atleti, con il ricorso a divise dal materiale ultra-elastico.

Una tecnologia dunque a servizio della salute, dello spettacolo, ma soprattutto di un esito finale che sia sempre più estraneo da errori e, perché no, sospetti di malafede.

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