Cibi appaganti per superare la sindrome da rientro

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Per gli scienziati è addirittura assimilabile ad una patologia, definita “sindrome da rientro”, ma per i comuni mortali è la scarsa voglia di rientrare al lavoro.

Dopo una vacanza, lunga o breve che sia, in cui l’unica preoccupazione giornaliera è stata decidere quale costume indossare, rimettersi la giacca e rientrare in ufficio non è facile per nessuno, e di certo ci vogliono giorni interi e sessioni interminabili di sbadigli per riabituarsi.

Il riadattamento però potrebbe essere accelerato anche da tutta una serie di cibi: mandorle, avena, salmone, banane e cioccolato sono considerati cibi del buon umore e sono consigliati per la loro capacità di attivare la chimica del benessere grazie al prezioso mix di serotonina, dopamina, ed endorfine.

“La cucina della felicità attinge ai sani principi della tradizione mediterranea, nel rispetto della stagionalità e del mondo contadino. Via libera, quindi, a tre pasti principali e a cinque porzioni al giorno di frutta e verdura, privilegiando l’acquisto di prodotti biologici, biodinamici o provenienti da produttori di fiducia per il loro minor contenuto di sostanze potenzialmente tossiche e la maggiore ricchezza in principi attivi e antiossidanti, come dimostrano diversi studi scientifici”, consiglia Alberto Fiorito, nutrizionista e medico omeopata promotore del progetto “Governo della Salute”.

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