Cimice asiatica, un parassita buono per debellarla

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Soprattutto con l’arrivo del primo freddo notturno, cominciano a farsi avanti impetuosi, specie in alcune città del nord Italia, veri e propri sciami di cimici.

Da un paio di anni, oltre alle comuni cimici autoctone di un verde chiaro, si sono aggiunti nuovi insetti, di colore più scuro, che tra l’altro sono molto dannosi per le colture: si tratta delle famigerate cimici asiatiche.

La cimice asiatica (Halyomorpha halys), ha un colore più scuro e maculato, con zampe e antenne più lunghe. Originaria della Cina, del Giappone e del Taiwan, la cimice asiatica sarebbe stata accidentalmente introdotta negli Stati Uniti con i primi esemplari esaminati nel settembre del 1998. In Italia il primo esemplare è stato rinvenuto in provincia di Modena nel settembre 2012.

Questo insetto infestante è altamente polifago e può causare danni estesi alla frutticoltura (soprattutto alle Rosaceae) e all’orticoltura (soprattutto Fabaceae).

In Giappone è un fitofago che attacca la soia e i fruttiferi. Negli Stati Uniti infesta, a partire dalla fine di maggio o all’inizio di giugno, una vasta gamma di fruttiferi e ortaggi tra cui pesco, melo, fagiolino, soia, ciliegio, lampone e pero.

Si tratta di un insetto che per nutrirsi perfora i tegumenti della pianta ospite con l’apparato boccale modificato; questa modalità di alimentazione comporta, in parte, la formazione di fossette o aree necrotiche sulla superficie esterna dei frutti, la punteggiatura della foglia, la perdita di semi, e l’eventuale trasmissione di fitopatogeni .

Attualmente vengono utilizzate delle piccole vespe, note come parassito idi, per impedire un’ ulteriore diffusione delle cimici asiatiche. Depositano le proprie uova in quelle della cimice; quando le larve della vespa si sviluppano, uccidono le uova della cimice. Dopo 3 o 4 settimane emerge una vespa da ogni uovo di cimice, le vespe emerse cominciano un nuovo ciclo.

Tra i prodotti ammessi in agricoltura biologica che possono essere usati per eliminare le cimici asiatiche si segnalano anche quelli a base di Neem: l’olio di neem è la soluzione più efficace contro le cimici asiatiche.

L’olio di neem va diluito in acqua e irrorato sulle coltivazioni da trattare. Anche se l’olio di neem risulta più efficace, in alternativa, si può provare anche con del macerato di ortica, di assenzio e tanaceto. La lotta non è solo chimica: la cimice asiatica si combatte anche con trappole per catturare gli individui adulti.

Cimice asiatica, un parassita buono per debellarla

Cimice asiatica un parassita buono per debellarla

Ma tra poco, a quanto pare, in Italia potrà essere usato anche il Trussolcus halyomorphae, parassita antagonista della terribile Halyomorpha halys.

Nello specifico, l’Unione europea ha scelto di non vietare la possibilità di importare il Trussolcus Halyomorphae, il parassita “buono” che potrebbe essere la soluzione contro la dilagante invasione della cimice asiatica: lo rende noto l’eurodeputato Alberto Cirio, che sul tema aveva presentato ad ottobre un’interrogazione al commissario Ue all’Agricoltura Phil Hogan.

La norma – che deve specificare la deroga al divieto di introdurre in Italia specie esotiche di insetti – per importare il Trussolcus halyomorphae, dovrebbe essere firmata a breve dal Presidente della Repubblica.

«Lavoriamo sul testo del decreto da un anno e mezzo – ha spiegato il deputato Pd Mino Taricco-. Il documento è all’ultima verifica della presidenza del Consiglio dei ministri prima di passare al Presidente Mattarella. Abbiamo chiesto di velocizzare i tempi per arrivare al risultato entro fine mese».

Il Trussolcus Halyomorphae in paesi come l’Oregon ha già portato buoni risultati, facendo da antagonista naturale alla cimice asiatica e senza danneggiare l’equilibrio ambientale, e si spera che gli stessi risultati possano essere replicati anche qui in Italia.

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