Cerotto e diabete: la soluzione per tenere sotto controllo la glicemia

VEB
Si continua a discutere ed analizzare la possibile connessione tra diabete e cancro, che sembra essere stata riconosciuta, non ultimo c’è stato infatti uno studio tra i primi a dimostrare che le donne con diabete hanno un rischio maggiore rispetto agli uomini di sviluppare la malattia. Una revisione che ha riguardato quasi 20 milioni di persone ha confermato che le persone con diabete affrontano un rischio più elevato di cancro e che il rischio è maggiore tra le donne rispetto agli uomini. I risultati sono stati pubblicati su Diabetologia , la rivista dell’Associazione europea per lo studio del diabete, hanno dimostrato che le donne con diabete di tipo 1 di tipo 2 erano particolarmente a rischio cancro allo stomaco, alla bocca e ai reni. 

Gli autori hanno esaminato gli articoli pubblicati su PubMed fino a dicembre 2016 e hanno finito per includere i dati di 106 articoli nello studio. Ciò ha permesso alla revisione di valutare gli effetti specifici del genere del diabete sul rischio complessivo di cancro e su 50 tumori specifici del sito.

Quando si parla di gestione e cura del diabete, una parte essenziale la fa la misurazione costante della glicemia.

Il diabete è infatti ben controllato quando si monitora regolarmente la glicemia e, sulla base dei valori misurati, si definisce personalmente la dose di insulina di cui si ha bisogno.

Il regolare automonitoraggio della glicemia consente di intervenire personalmente nel controllo del diabete: si può così capire se la terapia che si sta seguendo è quella corretta oppure se la dose di insulina deve essere adattata.

Il diabete è ben controllato quando si monitora regolarmente la glicemia e, sulla base dei valori misurati, si definisce personalmente la dose di insulina di cui si ha bisogno. Il regolare automonitoraggio della glicemia consente di intervenire personalmente nel controllo del diabete. Si può così capire se la terapia che si sta seguendo è quella corretta oppure se la dose di insulina deve essere adattata.

La frequenza della misurazione dipende dalla terapia del diabete, ma nei casi più gravi si arriva anche a 3-4 misurazioni giornaliere, il che equivale a forarsi le dita ogni volta, per poter raccogliere la quantità di sangue necessaria alla misurazione.

Ma da oggi c’è una possibilità in più: i pazienti piemontesi affetti da diabete mellito nelle forme più gravi e che necessitano di almeno 150 misurazioni mensili ora potranno controllarsi semplicemente utilizzando un cerotto e uno smartphone, forniti gratuitamente dal sistema sanitario regionale.

Si chiama “Flash glucose monitoring” ed è il sistema che la Regione Piemonte ha introdotto con la delibera presentata dall’assessore alla Sanità Antonio Saitta e approvata nella seduta odierna della Giunta regionale.

Secondo le stime, il nuovo metodo sarà utilizzato da circa 6mila pazienti piemontesi, quelli affetti dalle forme più gravi di diabete, in sostituzione del sistema attualmente usato, la puntura sul dito attraverso lancette monouso. E’ già stato usato a livello sperimentale e, secondo gli studi effettuati, è in grado di ottenere risultati comparabili a quelli dei glucometri tradizionali.

Il monitoraggio avviene attraverso un sensore che può essere applicato sulla pelle nella modalità di un cerotto ed è in grado di misurare continuamente per un massimo di 14 giorni i livelli di glucosio a intervalli di un minuto, memorizzando i dati delle ultime otto ore.

Con un lettore o uno smartphone è poi possibile visualizzare in tempo reale il livello di glicemia insieme a un grafico che mostra il trend del glucosio (in aumento o in diminuzione) nelle otto ore precedenti.

Una freccia di tendenza aiuta a valutare l’andamento della glicemia: se sta aumentando o diminuendo e con quale velocità. Questi grafici consentono ai pazienti adulti e ai genitori di bambini affetti da diabete di tipo 1 di  attivare tutti i provvedimenti per evitare gravi squilibri della glicemia, in particolare per prevenire le ipoglicemie severe.

Per di più, evitando di bucarsi ogni giorno i polpastrelli per il rilievo della glicemia, il sistema FGM consente un notevole miglioramento della qualità della vita, come dimostrato anche in diversi studi scientifici internazionali.

L’assessore alla sanità Antonio Saitta ha quindi spiegato: “Si tratta di un’innovazione che vuole rendere più facile la vita dei pazienti, riducendone i disagi e migliorando la capacità di controllo della malattia e che si aggiunge alle azioni che abbiamo compiuto in questi anni per ridurre i costi dei dispositivi, mantenendo immutati gli standard qualitativi, e liberare così risorse da investire nella cura dei malati”.

“Proprio grazie a questo lavoro e ai risparmi ottenuti – ha concluso Saitta – posso annunciare che ci apprestiamo a potenziare la Rete endocrino-diabetologica regionale costituita lo scorso anno. Nei prossimi mesi l’assessorato alla Sanità elaborerà un progetto per rafforzarla, insieme ai coordinatori della rete stessa e alle associazioni dei pazienti”.

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